No TiBre accolti dalla commissione europea: “Concessioni e irregolarità. Stop ai lavori”

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A Strasburgo, nella sede del Parlamento europeo , si discuterà oggi, 16 maggio, sulle concessioni autostradali della Tirreno-Brennero. Ci sarà un incontro tra alcuni comitati, associazioni ambientaliste e forze politiche con Margrethe Vestager, commissaria Ue alla concorrenza.

Le associazioni e portatori di interesse denunciano da tempo le irregolarità e gli impegni disattesi da parte del Governo sulla realizzazione della Ti-Bre. Più di un esposto è stato presentato sulla questione. Lo scorso febbraio la denuncia alle autorità europee era arricchito di nuovi casi in seguito alla presentazione della grande opera avvenuta in Senato il 19 dicembre 2016. A questo primo incontro finalmente concesso i comitati, associazioni e politici porteranno un nuovo dossier ad hoc realizzato da  Anna Donati dell’esecutivo nazionale di Green Italia.

Prenderanno parte all’incontro: Monica Frassoni, co-presidente Partito Verde Europeo; Elly Schlein (gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo); Cesare Vacchelli (in rappresentanza dei comitati e delle associazioni ambientaliste del Casalasco-Piadenese, Parmense, Cremonese e Mantovano – coordinamento comitati Ambientalisti Lombardia); gli europarlamentari Marco Affronte (gruppo Verde/Alleanza libera europea) e Curzio Maltese (gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica).
Nella richiesta di incontro si osservano criticità sul raccordo autostradale autostrada A15 della Cisa – Autostrada A22 del Brennero Fontevivo – Nogarole Rocca.  Particolare attenzione al primo lotto funzionale Fontevivo – Trecasali/Terre Verdiane  e alla procedura di infrazione (n. 2006/4419) chiusa con un accordo che prevedeva una “soluzione pragmatica e non contenziosa”.

“Nell’ultimo esposto  inviato con nota del 23/8/2016 – scrivono i comitati e associazioni – abbiamo segnalato e argomentato come il ministero dei Trasporti e la concessionaria Autocisa spa, abbiano completamente disatteso, tutte quelle parti dell’accordo proprio inerenti la necessità e l’urgenza di realizzare l’intera opera”. Il ministero dei Trasporti e delle infrastrutture, “secondo recenti informative pubbliche non ritiene possibile la realizzazione completa dell’opera, perché non in grado di autosostenersi economicamente tramite i pedaggi e ha autorizzato la realizzazione solo di un primo lotto, che fra l’altro non ha alcuna utilità trasportistica”.

“I lavori del primo lotto del Ti-Bre autostradale, si stanno svolgendo dunque in un quadro di sostanziale e formale irregolarità… E’ quindi indispensabile che la Commissione europea intervenga al fine di verificare gli impegni a suo tempo sottoscritti dal Governo italiano con la Ue sulla concessione e i tempi del progetto Tibre. Verifica che sarebbe opportuno effettuare con la contestuale sospensione dei lavori in corso per non pregiudicare con ‘dati di fatto’ le scelte future”.

Le richieste sono quindi quelle di avere una “moratoria e sospensione lavori del primo lotto, sostituire il progetto autostradale con quello ferroviario all’interno dell’accordo siglato per la proroga al 2031 della concessione per l’A15 (Parma-La Spezia) e accordo transattivo con la ditte esecutrici dei lavori per convertire i lavori dell’appalto del primo lotto con lavori di pari importo da individuare all’interno del progetto ferroviario del Ti-Bre  einfine una apposita legge per autorizzare Autocisa spa ad accantonare i rincari dei pedaggi già garantiti sulla A15, in ragione del 7,5 % annuo per 8 anni, per finanziare il Ti-Bre ferroviario anziché quello autostradale come fece il Governo Prodi nel 1989 con Autobrennero per cofinanziare il raddoppio del nuovo tunnel di valico”.

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