Laureati a Parma nel 2015, il 77% ha già un lavoro

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Il 77% dei laureati dell’anno 2015 all’Università di Parma hanno un lavoro e la percentuale sale all’87% per quelli dell’anno 2011. In totale sono 8.744. Dati che superano di gran lunga la media nazionale. Numeri forniti oggi dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, che ha presentato questa mattina all’Università di Parma, alla presenza della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, il XIX Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani, nell’ambito del Convegno Università e skill nella seconda fase della globalizzazione. Coinvolto i laureati di 71 università italiane.

L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha coinvolto in particolare 2.652 laureati triennali del 2015 contattati a un anno dal titolo (nel 2016), il 57% dei quali prosegue il percorso formativo con la magistrale. Ma il 72% di coloro che hanno deciso di non proseguire gli studi ha già un’occupazione. Il 25% è dipendente a tempo indeterminato, il 12% ha un’attività autonoma. La retribuzione è in media di 1.105 euro mensili netti. Sono 54 laureati su cento quelli che considerano il titolo molto efficace o efficace per il lavoro che svolgono.

I laureati magistrali biennali del 2015 contattati dopo un anno dal titolo sono 1.484, il 77% dei quali è occupato (71% la media nazionale). Ben 29 occupati su cento possono contare su un contratto a tempo indeterminato, mentre il 9% svolge un’attività autonoma. La retribuzione è di 1.177 euro mensili netti; il 51% ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo.

L’87% dei 1.472 laureati magistrali biennali del 2011 è occupato (media nazionale 84%). Il 57% ha un contratto a tempo indeterminato, il 19% svolge un lavoro autonomo. Le retribuzioni arrivano a 1.419 euro mensili netti; 54 laureati su cento ritengono la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che stanno svolgendo.

L’83% dei laureati dell’Università di Parma è inserito nel settore privato, il 12% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (5%). L’ambito dei servizi assorbe il 67%, mentre l’industria accoglie il 31% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

I laureati nel 2016 dell’Università di Parma coinvolti nel Rapporto sul Profilo dei laureati sono 4.525, di cui 2.374 di primo livello, 1.480 magistrali biennali e 637 a ciclo unico. Il 46% dei laureati proviene da fuori regione, contro il 22% della media nazionale; in particolare la percentuale è del 40% tra i triennali e del 51% tra i magistrali biennali. La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 4,4%: il 5,2% tra i triennali e il 3,2% tra i magistrali biennali. È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico) il 63% dei laureati: è il 58% per il primo livello e il 63% per i magistrali biennali. Possiede un diploma tecnico il 23% dei laureati (nello specifico è il 25% sia per il primo livello sia per i magistrali biennali). Residuale la quota dei laureati con diploma professionale.

L’età media alla laurea è 26,1 anni per il complesso dei laureati, esattamente in linea con la media nazionale; nello specifico 24,9 anni per i laureati di primo livello e 27,2 anni per i magistrali biennali. Un dato su cui incide il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario. Il 48% dei laureati terminano l’università in corso: in particolare sono il 47% tra i triennali e il 57% tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea è 100,5 su 110 (102,5 il dato nazionale): 97,4 per i laureati di primo livello e 105,6 per i magistrali biennali.

Il 64% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi, dato ben più alto della media nazionale del 56%: sono il 67% tra i laureati di primo livello e il 64% tra i magistrali biennali (valore che cresce al 75% considerando anche coloro che l’hanno svolta solo nel triennio). Ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) il 9% dei laureati, dato inferiore di due punti rispetto a quello nazionale: il 6% per i triennali e il 13% per magistrali biennali (quota che sale al 16% considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio). Il 65% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 65% tra i laureati di primo livello e il 67% tra i magistrali biennali.

L’84% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’82% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, 79 laureati su cento considerano le aule adeguate; più in generale, 87 laureati su cento si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria nel suo complesso. Il 68% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre il 7% si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso.

 

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