Pasimafi – Borghi: “Ho sempre agito per il bene dell’Ateneo”

1

Il rettore Loris Borghi rompe il silenzio e scrive una lettera aperta ai dipendenti dell’ateneo.

“Cari colleghi, personale docente e tecnico-amministrativo, le gravi vicende che hanno investito l’ambito della sanità e talune versioni fornite a mezzo stampa, fatto salvo gli accertamenti in corso da parte della magistratura e la realtà dei fatti che ne scaturirà, mi inducono in quanto vostro rettore, a rivolgermi a voi per riaffermare la credibilità e il prestigio della nostra università, che non può essere scalfito da situazioni che riguardano singoli soggetti.

Non posso non rilevare su questa vicenda interpretazioni in qualche caso fuorvianti e strumentali tese a squalificare il ruolo dell’università e della sua governance. Eventuali gravi e disdicevoli comportamenti dei singoli non possono ricadere sulla reputazione di un’intera istituzione e di chi la rappresenta.

Per quanto riguarda la mia situazione personale in riferimento alla vicenda del trasferimento di un ricercatore a tempo indeterminato da un’università ad un’altra, risponderò a chi di dovere con il massimo della collaborazione, ribadendo che l’operato svolto è stato improntato esclusivamente al bene e agli interessi dell’università.

Sono convinto che il quadro informativo che l’ateneo sta fornendo e continuerà a fornire, vi consentirà una conoscenza delle vicende in corso il più possibile oggettiva e basata sulla effettiva realtà dei fatti, capace di decantare facili suggestioni senza alcun riscontro o ancor peggio vere e proprie informazioni a carattere strumentale.

Ai dipendenti inconsapevolmente coinvolti e che hanno solo doverosamente assolto i loro compiti
istituzionali, esprimo la vicinanza mia e di tutto l’ateneo. Chi non ha fatto nulla di male non deve sentirsi colpito o abbandonato.

Sarà mia cura presentare e dare ragione di tale situazione agli organi di ateneo di prossima convocazione, senato accademico e consiglio di amministrazione, per condividere con tutti i vostri rappresentanti non solo il quadro informativo disponibile ma anche le scelte e i comportamenti da adottare nell’immediato futuro”.

1 commento

  1. Sinistra studentesca: “Perchè nessuno ci chiede cosa ne pensiamo?”
    Nei giorni scorsi abbiamo appresso del triste e gravissimo scandalo emerso dall’inchiesta denominata Pasimafi, che ha coinvolto anche docenti e personale tecnico del nostro Ateneo.
    Esprimiamo innanzitutto piena fiducia e assoluto sostegno nell’operato della magistratura, che ringraziamo per l’impegno a fare luce su una delicata zona d’ombra, tra prestazioni sanitarie, ricerca scientifica e società farmaceutiche. Se le responsabilità fossero confermate, ne deriverebbe un quadro di degrado etico e professionale assolutamente inaccettabile. Il ‘docente universitario’, infatti, per antonomasia dovrebbe essere un esempio da seguire, ed è inconcepibile che si renda responsabile di una sperimentazione non consensuale di farmaci su pazienti ignari, mettendo così in pericolo la salute di centinaia di pazienti.

    Tra gli indagati risulta, inoltre, il Magnifico Rettore dell’Università Prof. Loris Borghi.
    Ci rassicura almeno in parte che il Rettore abbia deciso di inviare nei giorni scorsi una lettera di chiarimenti a tutto il corpo docente e personale tecnico amministrativo.
    Ci dispiace far notare, tuttavia, come sia stata esclusa da questo momento l’intera comunità studentesca che, al contrario, rappresenta una parte significativa della nostra Accademia. Chiediamo pertanto che, anche in questi momenti di chiarimenti, si tenga ben in considerazione la presenza degli studenti e ci faremo portavoce di queste esigenze attraverso i nostri rappresentati anche negli organi accademici dell’Università.

    Infine, essendo già la seconda indagine nei confronti del Prof. Loris Borghi, auspichiamo che possa dimostrare presto la sua correttezza in merito alla chiamata quale ricercatore di un collaboratore del Prof. Fanelli, in modo tale da sgomberare il campo da ogni dubbio che possa compromettere l’immagine del nostro Ateneo. Ricordiamo che ogni anno migliaia di studenti scelgono l’Università di Parma per costruire il proprio futuro nella convinzione che essa rappresenti un’opzione valida e di primo livello. Al di là dei fatti di cronaca, ci teniamo a ribadire la richiesta che la missione scientifica del nostro Ateneo, sul piano didattico quanto sul piano della ricerca, sia perseguita in assoluta libertà, nel solo interesse degli studenti come dei pazienti, lontano da ogni forma d’interferenza esterna e da pressioni economiche indebite.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here