Luigi Lucchi per la gestione comunitaria di Berceto. Convenzione con Manifattura Urbana per l’ex Fornace

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Condivisione e gestione comunitaria per combattere l’abbandono degli immobili e l’incuria. Questo l’obiettivo del sindaco di Berceto, Luigi Lucchi, che oggi, 6 maggio, ha presentato presso la Camera di Commercio davanti a più di 250 bercetesi. Una sala affollata in ascolto di quello che potrebbe diventare il primo tentativo in Italia di gestione comunitaria del territorio.

Casolari, boschi, terreni potrebbero diventare risorsa montana inestimabile se andrà in porto il nuovo progetto del sindaco Lucchi.

Il sindaco approverà un regolamento per la gestione comunitaria del territorio coinvolgendo i proprietari che sono più di 5 mila. L’idea, unica a livello nazionale, è stata ideata dal sindaco grazie alla collaborazione degli architetti Ivano Savi, Fabio Ceci e Alex Massari.

La proprietà privata è un diritto ma l’abbandono provoca un danno all’intera comunità. L’obiettivo primario di questo progetto infatti è incentivare i proprietari a non lasciare in abbandono gli immobili. Fenomeno sempre più frequente sopratutto nelle zone montane dove spesso i proprietari, ormai anziani, non hanno le risorse o le forze per tasse e manutenzione. I proprietari interessati inizieranno un corso di informazione che durerà da maggio a luglio.

Ad agosto poi si voterà presso il Comune di Berceto tra le varie opzioni di gestione comunitaria del territorio. Tra le opzioni c’è: donare l’immobile al Comune, venderlo a prezzo concordato mantenendo l’usufrutto, affidare i terreni in comodato d’uso gratuito per 10 anni e gli immobili per 20 anni. I punti tra cui votare sono 6 ma “possono diventare di più” spiega il sindaco.

Questo permetterà di accumulare investimenti per il recupero che saranno affidati alla Cooperativa di Comunità supportata dall’Associazione Borghi Autentici d’Italia.

A Berceto, primo paese dove si darà il via a questa iniziativa, si contano 131 km quadrati di area privata: tra cui casolari oramai rudere e boschi in stato di mala manutenzione.

Il sindaco, in giornata, ha anche firmato una Convenzione con l’associazione di architetti e ingegneri volontari Manifattura Urbana. Presso il Modulo Eco, Francesco Fulvi e Luigi Lucchi si sono impegnati per la riqualificazione della vecchia Fornace di  Ghiare a cui stanno lavorando già da anni gli studenti e volontari che partecipano all’associazione. Presenti anche il dottor Franco Pesci e Luca Baraldi di ICOMOS Italia.

Il Comune del paese montano della Val Taro e Manifattura Urbana si sono impegnati vicendevolmente, per i prossimi 3 anni, a promuovere la conoscenza delle caratteristiche architettoniche, tipologiche e spaziali, dell’ex Fornace Marchino; sviluppare proposte progettuali concrete di riqualificazione dello spazio pubblico e di rinnovamento urbano; porre in evidenza l’importanza della ex Fornace per lo sviluppo economico del territorio, quindi studiare progetti che siano coerenti con l’economia locale ed abbiano effetto positivo su essa; stimolare il coinvolgimento delle istituzioni locali, degli studenti universitari, della cittadinanza; avviare un ampio dibattito culturale sui temi citati, mediante esposizione dei lavori, organizzazione di seminari, ed altre attività da concordare specificatamente; raccogliere fondi e partecipare a bandi finalizzati alla redazioni di specifici progetti di recupero e restauro.

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