Maxicompenso per l’architetto Burdett: Vignali e dirigenti assolti dal pagare i danni al Comune

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Arriva l’assoluzione per l’ex sindaco di Parma, Pietro Vignali, e i dirigenti e tecnici che avevano affidato all’architetto Burdett le fasi preliminari del PSC riconoscendo un compenso e un rimborso spese ritenuto “gonfiato”.

Pietro Vignali, Donatella Signifredi, Francesco Manfredi, Michele Pinzuti, Ivano Savi e Tiziano Di Bernardo sono stati oggi assolti dopo che erano stati condannati a risarcire il Comune di Parma “per la maggiore spesa sostenuta di un affidamento di incarico di consulenza e per le spese di viaggio illegittimamente riconosciute” a favore di Richard Burdett.

In particolare la Corte dei Conti dell’Emilia Romagna aveva condannato, il 27 febbraio 2014, Ivano Savi, direttore del settore pianificazione territoriale del Comune di Parma, a pagare 20 mila euro per aver adottato la determina dirigenziale in violazione della norma in materia di appalti di servizi; la Signifredi, componente della commissione, e Michele Pinzuti, segretario generale, erano stati condannati al pagamento di 2,500 euro ciascuno per non aver dato parere negativo al proseguimento e non aver richiesto l’annullamento del procedimento. Di Bernardo venne condannato al pagamento di 4.055 euro in qualità di ex direttore pro tempore del settore pianificazione territoriale che non ha bloccato la liquidazione del compenso. Vignali e l’ex assessore all’urbanistica Manfredi, condannati a pagare 5 mila euro per aver proposto e approvato la delibera che incaricava l’architetto per una variante del PSC, un atto che non sarebbe spettato alla Giunta.

Gli appellanti – Vignali, Signifredi, Manfredi, Pinzuti, Di Bernardo, Savi – sono stati quindi assolti dal pagamento e dall’accusa. La difesa, tra le varie dichiarazioni ha portato avanti l’erroneità della sentenza a ritenere che l’affidamento delle prima quattro fasi del PSC costituisse un appalto e non una consulenza.

Solo per Cristiano Costanza, ex direttore pro tempore del settore pianificazione territoriale, non è stato accettato il ricorso per tardività nell’atto di notifica.

 

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