Omicidio Alessia Della Pia: un’interpellanza parlamentare per arrestare Jella

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E’ passato oltre un anno da quella prima domenica di dicembre in cui Mohamed Jella ha spezzato la vita di Alessia della Pia in una casa popolare del Cinghio Sud. Da quel sei dicembre Jella è latitante, somparso subito dopo l’arrivo del 118.

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Latitante, ma presentissimo su Facebook, da casa sua, in Tunisia, dove è tornato, e dove vie al riparo in un paese che non fa parte dell’unione europea, in cui un giudice può negare alla polizia italiana di arrestare, estradare e processare un cittadino.

Del caso si è occupato il deputato ex 5Stelle, oggi aderente a Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto, che ha presentato un’interrogazione urgente al premier Gentiloni, al ministro Orlando e all’Ambasciata tunisina.

Nelle righe inoltrate da Rizzetto, si rivive l’efferatezza del delitto compiuto, la violenza di un uomo che Alessia ha aspettato quando era in cella e cercato di salvare da se stesso, che la tradiva pur essendone follemente geloso, che la picchiava, la soggiogava e alla fine le è costato la vita.

Alessia dolce e fragile, il cui delitto è tutt’ora impunito. Jella è in tunisia, posta foto su Facebook, beffardo, si è fidanzato. Ma Rizzetto non ci sta: “E’ stato negato il consenso a interpol e polizia italiana di collaborare con quella tunisina” – si legge nell’interrogazione – e proprio per questo Rizzetto spera di muovere avque e coscienze.

Perchè la macchina politica dia una spinta a quella della giustizia, e la famiglia di Alessia possa vedere l’unica cosa che ha sempre chiesto: “Non odio, ma un giusto processo, una giusta pena”. Che difficilmente potrebbe essere meno dell’ergastolo, considerati i precedenti del tunisino, oramai 29enne.

 

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