Laminam, Rainieri e Foti in Regione contestano la gestione dell’emergenza

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Il cattivo odore della Laminam che ha invaso Borgotaro è arrivato oggi in commissione territorio e ambiente della Regione, ma le spiegazioni fornite dall’assessore regionale Paola Gazzolo non hanno convinto del tutto Fabio Rainieri, vicepresidente dell’Assemblea legislativa ed esponente della Lega Nord, e il consigliere regionale Tommaso Foti di Fratelli d’Italia.

L’attività che crea gli odori nauseanti doveva rimanere sospesa fino a quando non si troverà una soluzione definitiva al problema. Invece si sta facendo fare alla ditta quello che vuole per cui sospende e riprende il lavoro a suo piacimento senza aver eliminato gli odori e le loro fastidiose conseguenze”, tuona Fabio Rainieri.

L’Assessore ha affermato che si sta facendo tutto il possibile e che in particolare si stanno sperimentando nuove tecniche per l’abbattimento delle emissioni ma queste rassicurazioni non possono bastare – ha quindi proseguito Rainieri – Ci sono stati troppi interventi sanitari su persone che per queste emissioni si sono sentite male. Mi sembra chiaro che imporre di proseguire la sospensione della fase di cottura, che sarebbe l’unica misura sensata usando la prudenza necessaria in un caso del genere, è troppo difficile. Eppure è stata la stessa Assessore regionale all’ambiente che ci ha detto che altrove il problema è stato risolto. Dunque non si capisce perché non è possibile sperimentare le soluzioni altrove, dove appunto non vi sono quelle situazioni climatiche e orografiche di Borgotaro particolari che rendono queste emissioni così fastidiose. Ribadisco che non si discute l’importanza di questo stabilimento per l’economia della Valle del Taro ma prima viene il benessere della popolazione specie quella più debole composta da bambini e anziani. Il lavoro deve risolvere un disagio non crearne di ulteriori”.

Anche Tommaso Foti si mostra perplesso: “Non tutto ciò che a livello di odori da fastidio è nocivo ma il problema delle emissioni della Laminam di Borgo val di Taro deve essere risolto. Magari le prove che sta predisponendo l’azienda potrebbero svolgersi in altri stabilimenti, in modo da non creare disagio ai cittadini“.

La ceramica – ha spiegato Paola Gazzoloè un settore trainante. Negli ultimi anni il ricorso alla stampa digitale delle ceramiche ha portato all’utilizzo di colanti nuovi, più ecologici, a base organica. Questi però in fase di cottura emettono forti odori. L’Ausl di Parma ha fatto delle rilevazioni da cui emerge che le emissioni non sono nocive per la salute. Comunque l’azienda ha sospeso la produzione di ceramiche cotte (ripresa comunque il 26 aprile) proseguendo solo quella del gres porcellanato e ha avviato un percorso per la risoluzione delle problematiche. In più, oltre al tavolo già attivo in cui enti, agenzie e aziende valutano le casistiche in modo da ridurre l’impatto della produzione, stiamo lavorando con Arpae per stilare delle linee guida sulle emissioni. Non ci sono scelte universali comunque, perché la diffusione degli odori dipende da molti fattori specifici dei territori“.

Spiegazione cui Foti ha ribattuto sottolineando la necessità “di adottare le linee guida che emergeranno il prima possibile“, ma soprattutto chiedendo a Gazzolo di “invitare l’Ausl a non fare dichiarazioni assolutistiche sulla nocività o meno delle esalazioni. Mi auguro – ha terminato il consigliere – che gli studi condotti dall’Ausl siano resi pubblici“.

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