Viale dei Mille, la “leggenda” delle case che stanno sprofondando

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Sono nove “civici”, numeri pari dal 60 al 78, in Viale dei Mille, fino all’angolo con Via Musini. Stanno diventando vuoti, prima o poi non ci saranno più.

 

Non è uno scherzo in periodo di emergenza abitativa: degrado, angoli dimenticati.

Questo edificio, bello e ricco di fascino, sta sprofondando su stesso come se un terremoto lo stesse abbassando.

Costruito in epoca fascista, l’immobile è del Comune, concesso a famiglie in difficoltà: ma la stragrande maggioranza delle porte sono murate; su nove solo tre alloggi sono ancora abitati.

Il Comune non ha deciso di sfrattare se stesso bensì mettere in sicurezza gli abitanti perché la casa sta sprofondando su se stessa. Tra Viale Vittoria e Viale dei Mille, infatti, dove ora vi è parco, parcheggi e spaccio, scorreva il Torrente, vi erano i “Navigli di Parma” meglio noti come “Lavaotoi”: qui le massaie lavavano con olio di gomito e sapone manganone i panni nell’acqua corrente.

Quella stessa acqua, poi incanalata e sotterrata, giorno dopo giorno ha costantemente, lentamente ma inesorabilmente, intaccato le fondamenta del palazzo costruite con gli isolamenti e le coibentazioni in uso all’epoca. 

In un paio di occasioni si è tentato di arginare il fenomeno ma senza successo: il palazzo sta iniziando a pendere in avanti e sprofondare. Per questo man mano che gli inquilini lasciavano gli alloggi venivano murate le porte e lasciati gli appartamenti abbandonati.

Alloggi enormi, con taverna e cantina, a livello seminterrato un ampia cucina, soggiorno, tre camere di cui due grandi, un bagno, terrazzo, giardinetto sul retro.

Alloggi che spariranno, piano piano, affondati dal logorio del tempo e dell’acqua. Torrente che non vediamo più, ma c’è. E fa il suo corso.

 

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