Sipa: ieri e oggi 8 ore di sciopero: “Clima teso e risposte insoddisfacenti sul Contratto Integrativo Aziendale”

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Da dicembre 2016, Rsu, FIOM CGIL e la SIPA SPA, importante azienda del gruppo Zoppas (500 dipendenti circa), sono al tavolo per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale.

L’11 aprile scorso, dopo quasi due mesi di mancati incontri causa “impegni lavorativi improrogabili“, l’Azienda si è presentata al tavolo con una serie di “no” su gran parte degli argomenti: dalla flessibilità in ingresso dell’orario di lavoro, alle agevolazioni sulla maternità, ai contributi per asili nido, alle indennità di disagio. Il no perentorio è arrivato poi sul Premio di Produzione in particolare, in merito al quale SIPA SPA si è detta contraria a qualsiasi ipotesi di erogazione per il 2016.

Ritenendo il bilancio delle risposte globalmente negativo, RSU e FIOM CGIL hanno indetto con l’Assemblea dei lavoratori un pacchetto di scioperi di 8 ore: ieri e oggi si sono svolte le prime due con presidio, a cui ha partecipato la quasi totalità dei dipendenti.

Si continuerà ogni giorno fino al 21 aprile.

“Il clima aziendale non è dei migliori”, afferma Marcello Diego della FIOM CGIL provinciale, “lo dimostra anche l’alto numero di dimissioni volontarie. La tensione è cominciata a salire a inizio anno quando abbiamo contestato una comunicazione sullo smaltimento ferie, senza confronto con le Rsu, in cui si richiedeva ai dipendenti entro il 31 gennaio una programmazione delle ferie e dei permessi per tutto il 2017, in barba alle leggi, ai contratti ed allo stesso regolamento aziendale. Abbiamo invitato i dipendenti a non farlo e così è stato. La SIPA SPA con questo atteggiamento dimostra di non tenere in conto le necessità, i bisogni dei dipendenti e delle loro famiglie: le risposte negative che ci sono state date al tavolo su capitoli importanti della Piattaforma ne sono l’ulteriore conferma. La protesta in campo, con le 8 ore di sciopero proclamate, è un primo passo: lotteremo insieme dipendenti, Rsu e FIOM CGIL fino a che le nostre richieste non troveranno risposte soddisfacenti”.

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