Pedemontana: a lezione di domotica. La tecnologia al servizio dei disabili

0

Dai sensori di pericolo a quelli di movimento. Viaggio nell’assistenza hi-tech, per permettere una vita autonoma o monitorare le condizioni di salute di una persona disabile, con l’ingegner Matrella

Ci sono sensori che ci possono dire se una persona si è alzata da letto. Se è caduta. Quanti passi ha fatto o se ha guardato la televisione. Possiamo perfino sapere se, e quante volte, è andata in bagno. Il tutto a distanza, a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Si chiama domotica, ed è una preziosa alleata nell’assistenza ad anziani e disabili.Una tecnologia amica che può permettere anche l’automazione di un appartamento, aiutando chi ha problemi di movimento.E di domotica si è parlato mercoledì 5 aprile nella “Corte Agresti” a Traversetolo, durante il secondo incontro del ciclo di appuntamenti “Nati Due Volte”, promosso da Pedemontana Sociale. «Si tratta di un elemento essenziale per progettare una vita autonoma», ha affermato Emiliano Pavarani, responsabile dell’Area anziani, adulti e disabili, dell’azienda che gestisce i servizi alla persona nei comuni dell’Unione (Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo), prima di introdurre il relatore, l’ingegner Guido Matrella, ricercatore dell’Università di Parma e consulente del CAAD, il Centro di Adattamento all’Ambiente Domestico che ha la sua sede operativa presso il Settore Non autosufficienza del Comune di Parma. Un servizio che dal 2005 opera su tutta la provincia, ha sottolineato l’esperto, ricordando come un buon progettista debba«porsi il tema di rendere più accessibile e fruibile l’abitazione, anche in prospettiva futura. Perché la disabilità può insorgere in tutte le fasi della vita».

La domotica, nata per controllare gli impianti di riscaldamento e di illuminazione dei grandi edifici come i grattacieli newyorkesi, oggi può essere applicata anche ai piccoli appartamenti, grazie ad un rivoluzione tecnologica iniziata con i personal computer e che oggi prosegue ad un ritmo mai visto prima con gli smartphone e le connessioni wireless, offrendo soluzioni sempre più economiche.

Si possono sviluppare applicazioni che l’ingegnere classifica in “attive” e “passive”. Le prime permettono alla casa di “sostituirsi” ai deficit. Per esempio, «se sono su una carrozzina, può essere scomodo dover accendere le luci alzare le tapparelle. Ma posso farlo attraverso un sistema di controllo, con un semplice telecomando – ha spiegato Matrella –. Poi ci sono le funzione passive, dedicate la monitoraggio, sensori che indicano situazioni di pericolo, come le fughe di gas, gli allagamenti o la presenza di fumo. Oppure i sistemi che possono dirmi se una persona si è alzata da letto, ha guardato la televisione e quante volte è andata in bagno. Perché può sembrare banale, ma alzarsi o meno di notte per andare in bagno è uno di quei parametri che viene preso in seria considerazione per valutare lo stato di salute di una persona. C’è ad esempio il direttore di una casa di riposo che ha chiesto al CAAD un sistema per monitorare tutti letti della struttura».

Operazioni che potrebbero essere fatte anche riempiendo l’ambiente domestico di telecamere, «ma sarebbe molto più invasivo e per niente rispettoso della privacy», ha chiarito l’esperto, che ha continuato a spiegare al pubblico, composto essenzialmente da familiari di disabili e operatori, i tanti sistemi a disposizione dei “caregiver”.

Matrella ha ricordato anche le tecnologie per la teleassistenza come la videochiamata, che consente di avere delle indicazioni sullo stato di salute della persona, dialogando con lei e guardandola in faccia, e i sistemi per il monitoraggio dei parametri fisiologici, come il conta passi e il misuratore di pressione che può inviare i dati autonomamente attraverso un collegamento internet. Un’offerta di soluzioni hi-tech che tuttavia, hanno sottolineato Matrella e Pavarani, non potrà mai sostituire la figura degli operatori o dei familiari, ma che può aiutarli a controllare le condizioni di salute e di vita dell’assistito h24.

La prossima tappa con gli esperti del percorso “Nati Due Volte” sarà mercoledì 17 maggio con il notaio Giuseppa Maria Pulvirenti, referente locale Associazione “Il Trust in Italia”, che illustrerà gli strumenti giuridici del trust e dell’affidamento giudiziale, anche in riferimento alle novità introdotte dalla cosiddetta legge sul “Dopo di Noi”. Il quarto ed ultimo incontro, previsto per mercoledì 25 ottobre, sarà con Fabio Groppi, psicologo della cooperativa parmigiana “Le Mani Parlanti”, che affronterà i temi “Affettività, sessualità, sensazioni, integrazioni del sé”.

Gli appuntamenti con gli esperti sono intervallati con gli incontri di gruppo, nella modalità del mutuo aiuto, che si svolgono sempre di mercoledì, dalle 16,30 alle 18,30, nella Sala Civica “R. Amoretti” a Felino (via Corridoni 2), con le assistenti sociali Sabrina Fornari e Silvia Maloni dell’Azienda Pedemontana Sociale. I prossimi incontri si svolgeranno nelle seguenti date: 12 aprile, 3 maggio, 31 maggio, 14 giugno, 27 settembre, 11 ottobre, 8 novembre, 29 novembre.

Per informazioni sul programma degli incontri si può consultare il sito www.unionepedemontana.pr.it, chiamare il numero 0521.307111 oppure scrivere una mail all’indirizzo segreteria@pedemontanasociale.pr.it.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here