Medesano, fermato mercato nero nell’edilizia. Arrestato custode infedele e complici: 10 imprenditori indagati

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Conclusa nelle prime ore di ieri, 6 aprile, l’Operazione Keeper3 arresti e 10 indagati.

Le indagini dei Carabinieri di Medesano, coordinati dal comandante Caravaglia e il maresciallo Romano e dalla Procura della Repubblica con il dottor Pensa, hanno smantellato il traffico nel mercato nero di materiali edilizi di Medesano e dintorni.

Un custode infedele di una ditta edile ha messo in piedi un mercato parallelo permettendo ad amici e conoscenti del settore edilizio di acquistare a prezzi di molto inferiori materiali da costruzione come colle adesive, calcestruzzo, coperture per cappotti, collature, vernici e altro.

Nell’aprile del 2016 il responsabile della filiale di Medesano di una grossa azienda edilizia ha notato che dai magazzini c’erano grossi ammanchi. Bancali interi che sparivano da un giorno all’altro. Soprattutto dopo giorni festivi o chiusure nei periodi estivi. L’uomo ha quindi sporto denuncia a Carabinieri che hanno iniziato le indagini durate quasi un anno.

Il custode, L.A., 54enne di origine albanese, era dipendente dal 2001 ed è stato il primo sospetto ma bisognava aspettare gli accertamenti degli investigatori. Le indagini hanno permesso di scoprire che l’uomo con l’aiuto di due complici sottraevano ingenti quantità di materiali dai magazzini per poi rivenderli a piccoli imprenditori edili della zona. La maggior parte di questi erano compaesani ed eseguivano lavori in proprio o per aziende.

L.A. è stato tratto in arresto ed è stato trasferito in carcere mentre i complici: K.B. di 30 anni e M.A. di 40 anni, anche loro di origine albanese e residenti a Fornovo e Salsomaggiore, sono invece stati costretti agli arresti domiciliari in attesa del processo. Dovranno rispondere di furto in abitazione aggravato e in concorso.

Nell’ultimo anno i militari hanno appurato che i tre uomini hanno rubato materiali stimati in 40-50 mila euro. Il custode inoltre sottraeva anche decine e decine di litri di gasolio che usava per rifornire la sua auto e quella dei parenti, una parte la rivendeva con l’aiuto di K.B.

Altre 10 persone sono indagate. Si tratta dei clienti che si rifornivano dalla banda. In particolare 6 di questi sono stati effettivamente ritrovati in possesso dei materiali rubati nei loro magazzini. Prodotti che non avevano nessuna documentazione allegata e che gli investigatori hanno fatto risalire alla proprietà dell’azienda derubata.

 

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