8 aprile: “Il resto di niente” all’Astra, proiezione gratuita

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Sabato 8 aprile, alle ore 15, si terrà presso il cinema Astra il secondo appuntamento della rassegna cinematografica “Realtà e finzione. Destini femminili tra Sette e Ottocento, con la proiezione del film “Il resto di nientedi Antonietta de Lillo (Italia 2004).

Il film narra la vita di Eleonora de Fonseca Pimentel (Roma 1752-Napoli 1799). Di famiglia portoghese, ma nata a Roma, di Eleonora de Fonseca Pimentel ricevette un’educazione assai accurata: greco, latino e lingue, poi discipline storiche, giuridiche ed economiche. L’intelligenza vivace e la vasta cultura le aprirono le porte dei principali salotti letterari e le assicurarono la stima di Pietro Metastasio e Voltaire.

Nominata bibliotecaria della regina di Napoli, si schierò tuttavia con l’effimera Repubblica Napoletana (1799), assumendo la direzione del periodico “Monitore Napoletano”; rimasta fedele ai propri ideali, venne condannata a morte dalla monarchia borbonica restaurata nel giugno 1799.

La rassegna, promossa dall’Ufficio Cinema del Comune di Parma in collaborazione con il FAI di Parma,intende offrire al pubblico una riflessione sul ruolo della donna tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento.

La proiezione ad ingresso gratuito, sarà preceduta da una breve introduzione di Alessandro Malinverni, storico dell’arte e delegato alla cultura del FAI che ha ideato la rassegna.

Prossime proiezioni in programma:

Sabato 22 aprile  – h. 15.00

Bright Star di Jane Campion (Gran Bretagna/Australia/Francia 2009)

Il titolo del film “Bright Star” (“Stella luminosa”) è tratto da un sonetto del poeta John Keats, tra i più importanti esponenti del Romanticismo inglese. Keats lo scrisse per Fanny Brawne (Londra, 1800-65), sua musa ispiratrice. Il loro legame durò dal 1818 alla morte di lui nel febbraio ‘21 e fu scoperto solo nel 1878, quando si pubblicò il loro carteggio. L’amore per questa ragazza, indipendente e genuina, appassionata di cucito e ricamo, ispirò a Keats la maggior parte dei suoi componimenti. Il loro idillio, osteggiato in particolare dalla madre di lei, si nutrì soprattutto di lettere appassionate e di poesie, e non poté essere coronato per la precoce scomparsa del poeta.

Sabato 29 aprile – h. 15.00

Jane Eyre, di Cary Fukunaga (Gran Bretagna/USA 2011)

Dopo un’infanzia di maltrattamenti in una famiglia adottiva e poi presso una scuola di carità, l’orfana Jane è decisa a prendere in mano la propria esistenza, senza più dubbi o paure, grazie a un’istruzione che l’ha resa consapevole e indipendente. L’incontro con Rochester suscita in lei un amore travolgente, tormentato però dai sensi di colpi. Il suo personaggio è un esempio di integrità, indipendenza di spirito e forza interiore non prive tuttavia di passionalità. Questa ennesima trasposizione del celebre romanzo di Charlotte Brontë prova il fascino ancora oggi esercitato dal personaggio di Jane.

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