Stuprò 20enne inferma di mente, 45 enne condannato

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Lei, 28 anni, affetta da disabilità neurocognitiva dalla nascita per una sofferenza fetale. Lui, 45 anni, tunisino, pluripregiudicato, sposato con la madre. In mezzo, la storia di un dramma profondo e squallido. E una violenza sessuale atroce, valsa all’uomo una condanna a cinque anni e mezzo di galera.

I genitori di lei, tossicodipendenti, ne hanno perso la patria potestà poco dopo la nascita: un’infanzia tra un’affido e l’altro, di comunità in comunità. E le radici a Parma, con alcuni parenti.

Proprio loro hanno notato che la ragazza era più strana del solito, stralunata, impaurita: tutto dopo una notte trascorsa a casa della madre, come previsto dai tutori. Poi, la confessione a un’amica della comunità: il marito della madre, una sera di aprile del 2014, l’ha aggredita e stuprata.

Lui, ubriaco. Lei, che non aveva mai avuto rapporti prima. Dalla confessione è scattata la denuncia, giovedì, la condanna: l’uomo, condannato a cinque anni e mezzo, è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e da qualsiasi ufficio di tutela e curatela, oltre 30mila euro di provvisionale immediatamente esecutiva.

 

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