“Una città può dirsi davvero in cammino verso il futuro quando nessuno rimane indietro. – spiega Effetto Parma, il partito civico a sostegno del sindaco Federico Pizzarotti – Sia chiaro: è finito il tempo dell’assistenzialismo, questo è il momento di stringere un vero patto sociale con chi ha più bisogno: per questo il progetto non sarà una semplice erogazione di denaro, ma un impegno reciproco tra Comune e Cittadini, in cui, a fronte del sostegno economico, le persone si impegnano ad aderire ai progetti specifici in un percorso che li porti verso l’autonomia”.
Il reddito garantito comunale era stato presentato nell’ultima conferenza dei civici che iniziano da Parma ma puntano a un partito nazionale “Effetto Italia”. Lì erano stati presentati i primi sei punti del programma elettorale di Federico Pizzarotti.
“La crisi economica non ha ancora smesso di mordere, per questo vogliamo allargare quanto più possibile la base di chi potrà beneficiare dei contributi a disposizione per le situazioni di estrema povertà attraverso il Reddito Garantito Comunale. Ad oggi, il Comune di Parma eroga già 2,7 milioni di euro all’anno per le situazioni di povertà, cifre di gran lunga superiori alle città delle nostre dimensioni. Con il nuovo Reddito Garantito Comunale si andrà a riconoscere, con un unico strumento e in maniera trasversale, una garanzia economica mensile ai nuclei sotto i 3000 euro ISEE e un contributo annuo per il pagamento delle utenze domestiche ai nuclei sotto i 7500 euro ISEE.
La copertura economica necessaria, disponibile grazie alla ristabilita solidità delle casse comunali, sarà modulata per rispondere al meglio alle richieste, colmando così i grossi limiti delle misure nazionali e regionali. Mettiamo in campo uno strumento concreto che non sia, come il reddito recentemente approvato dal Governo, restrittivo e limitato da una serie di paletti: sono infatti solo un centinaio le richieste accolte, numero evidentemente lontanissimo dalle reali esigenze della nostra città. Il Reddito Garantito Comunale andrà a sostenere anche chi rimarrà escluso dallo strumento che la Regione ha approntato, con la legge recentemente approvata, ma non ha ancora definito con un regolamento specifico.
È così che una comunità cresce, si sostiene, si rafforza: coesa e inclusiva, dove ognuno fa la propria parte, capace di accogliere sempre più i bisogni dei suoi cittadini”.
