Sono fuggite dalla Nigeria con la promessa di una vita migliore, hanno affrontato peripezie di ogni genere – soprusi, abusi sessuali, reclusione in Libia, percosse e violenze – fino allo sbarco in Sicilia dove una delle due, entrambe sedicenni, ha scoperto di essere incinta.
L’altra è venuta a Parma, lei, incinta, si è fermata a Napoli, dove però la costringevano a prostituirsi, così ha ragiunto la compagna di sventure nella nostra città. Ma nemmeno qui è andata meglio: il “fidanzato” dell’amica costringeva entrambe e battere, segregandole in schiavitù.
Così sono fuggite di nuovo a Napoli, dove si sono rivolte, grazie a una loro connazionale, preoccupata dallo loro stato di salute e di privazione, alla Polizia Locale. Adesso si trovano in una struttura di accoglienza della città, affidate alle cure di medici e assistenti.