Emergenza abitativa: accordo Comune- sindacati -proprietari per IMU agevolato

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E’ stato sottoscritto oggi il protocollo d’intesa tra Comune di Parma ed associazioni dei proprietari e sindacati degli inquilini per contrastare l’emergenza abitativa.

Al momento hanno preso parte l’Assessore al Welfare del Comune di Parma, Laura Rossi, e ai rappresentanti delle associazioni dei proprietari, A.P.E.-CONFEDILIZIA per cui ha firmato Mario Del Chicca, A.S.P.P.I. nella persona di Olrando Manghi; A.P.P.C. rappresentato da Rosa Maria Ghirardini e dai sindacati degli inquilini SUNIA per cui era presente Emanuela Betti Pico; SICET era rappresentata da Raffaella Bertani e UNIAT da Paolo Carpi, con loro anche l’assessore al bilancio Marco Ferretti.

Il protocollo introduce uno strumento per contrastare il problema dell’emergenza abitativa con l’aliquota IMU agevolata per incentivare la stipula di contratti di locazione a prezzi calmierati. L’accordo riguarda l’anno 2017.

“Lo spirito di questo accordo – ha spiegato l’assessore al welfare, Laura Rossi, – è quello di stimolare canoni concordati e ridotti per garantire più alloggi a canoni accessibili a chi ha redditi ridotti ed a soggetti deboli”.

Soddisfazione è stata espressa da parte dei sottoscrittori: i proprietari che affittano a canoni agevolati concorrono a far fronte all’emergenza abitativa. L’auspicio, quindi, è che vengano sottoscritti diversi contratti di questo tipo.

Il protocollo prevede, pertanto, l’introduzione di aliquote IMU agevolate per incentivare la stipula di contratti di locazione a prezzi calmierati. E’ questo l’accordo raggiunto dal Comune di Parma e dalle associazioni dei proprietari A.P.E.-CONFEDILIZIA (Associazione proprietà edilizia), A.S.P.P.I. (Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari), A.P.P.C. (Associazione piccoli proprietari case) e dai sindacati degli inquilini SUNIA (Sindacato inquilini e assegnatari), SICET (Sindacato inquilini casa e territorio), UNIAT (Unione inquilini ambiente e territorio).

L’accordo, valido per l’anno 2017, è sancito da un protocollo d’intesa, firmato da Laura Rossi, assessore alle politiche abitative del Comune di Parma, e dai rappresentanti delle associazioni dei proprietari e dei sindacati degli inquilini. All’incontro per la firma del protocollo era presente anche Marco Ferretti, assessore al bilancio del Comune di Parma.

L’accordo s’inscrive nei percorsi individuati, dopo la stipula del Protocollo sottoscritto, il 22 dicembre del 2015, fra la Prefettura di Parma, il Tribunale di Parma, il Comune di Parma, l’Ordine degli avvocati, i Sindacati confederali, i Sindacati degli inquilini e le Associazioni della proprietà, per trovare soluzioni al problema dell’emergenza abitativa.

Il percorso individuato agevola la stipula di contratti di locazione a prezzi calmierati, introducendo la riduzione del costo dell’IMU. Il Comune di Parma s’impegna a sottoporre al Consiglio comunale la proposta di applicare l’aliquota IMU all’8 per mille per i proprietari che stipulano contratti ai sensi dell’art. 2, comma 3 della L. 431/98 e ad applicare un’aliquota IMU al 6 per mille per gli stessi proprietari che accettano di ridurre del 10% il tetto massimo del canone concordato. Inoltre si conferma l’applicazione dell’aliquota pari al 6 per mille per i Contratti Concordati e Garantiti tramite l’Agenzia per la Locazione del Comune di Parma.

Con la stessa, le organizzazioni firmatarie dell’accordo si assumono l’impegno a essere soggetti “certificatori” riguardo la corretta applicazione dei canoni mentre le associazioni dei proprietari assumono s’impegnano a promuovere e stimolare la stipula di contratti Concordati, Concordati ridotti del 10 % e Garantiti tramite l’Agenzia per la Locazione.

Anche a Parma, infatti, il problema abitativo costituisce uno dei disagi più significativi insieme a quello della perdita del lavoro. E proprio gli incentivi fiscali possono essere un efficace argomento per i locatori: in questo modo si stipulano contratti a canoni inferiori a quelli del cosiddetto mercato libero, e si possono scongiurare gli sfratti per morosità e, quindi, l’ulteriore aumento dell’emergenza abitativa. 

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