Omicidio di una prostituta a Bologna: confessa 55enne parmigiano

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Un 55enne originario di Parma, Francesco Serra, residente a Vergato dopo la separazione dalla moglie, ha confessato di aver ucciso Ana Maria Stativa, la prostituta 30enne trovata morta con un colpo al capo con una pistola per la soppressione dei maiali, ieri pomeriggio nella sua abitazione di via Varthema, una zona residenziale di Bologna. Ha spiegato di aver ucciso perchè la donna voleva tornare in Romania per le feste, e temeva di non vederla più.

Francesco Serra, 55enne originario di Parma ma da anni residente nel Bolognese, era un cliente e si era invaghito della donna. Assistito da un avvocato, è stato sentito a lungo dagli investigatori della Squadra Mobile e dal pm Roberto Ceroni: oltre ad ammettere l’omicidio ha fatto ritrovare l’arma utilizzata per assassinare, una piccola pistola di quelle utilizzate per uccidere i maiali.

Serra è in stato di fermo per omicidio aggravato premeditato. Le indagini vagliano anche possibili problemi di ordine economico tra omicida e vittima.

Serra è stato bloccato mentre stava lasciando Vergato, il paese dell’Appennino dove vive. Stava per dirigersi all’autostazione di Bologna con l’intenzione di far perdere le tracce. Nell’appartamento di via Varthema – in base anche alle telecamere del condominio – è rimasto pochi minuti, sei. Sei minuti sufficienti per commettere l’omicidio.

La donna era stato trovata morta dal fidanzato, anche lui dell’est Europa, che aveva dato l’allarme. Ana Maria aveva la ferita alla nuca e sul corpo non c’erano altri segni di violenza. L’appartamento era abbastanza in ordine, senza segni di lotta. Il corpo era nel soggiorno.
Uno dei due cellulari della ragazza era scomparso e gli investigatori hanno cominciato ad analizzando la rubrica e i contatti dell’altro telefono.

I dati sono stati incrociati con le immagini delle telecamere di sicurezza dell’edificio, che hanno ripreso tutte le persone entrate e uscite nel palazzo nella mattinata di ieri, quando è stata uccisa Ana Maria. E, appunto, dalle immagini è sbucata la figura del 55enne, che una volta individuato e messo alle strette dagli investigatori della mobile e dal pm Ceroni ha ammesso di essere un omicida.

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