“Un modo diverso di festeggiare San Giuseppe”. Oggi, 19 marzo, festa di San Giuseppe e del papà, si è tenuta una fiaccolata per tutte le vittime di mafia. Il corteo è partito alle 18:30 da piazza Duomo per arrivare in piazza Garibaldi. La marcia di sensibilizzazione è stata promossa dall’associazione che si batte contro la mafia e si è anche costituita parte civile al processo Aemilia, Libera.
Ed è proprio il processo Aemilia che Libera ha voluto raccontare. Quattro ragazzi della classe 3D del liceo scinetifico Ulivi, che hanno svolto un progetto scuola-lavoro nell’associazione, hanno tenuto una lezione sul processo contro la mafia in Emilia che si sta svolgendo nell’aula di Tribunale di Reggio Emilia costruita appositamente per l’importante processo che vede coinvolti 147 imputati accusati di associazione mafiosa, la ‘Ndrangheta Grande Aracri: sono 12 sinora le assoluzioni, 17 i patteggiamenti e 58 condanne con rito abbreviato. Gli accusati dovranno rispondere anche di 7 fatti di sangue od omicidi in tutta la regione, 7 incendi dolosi e 8 aziende coinvolte, 16 grossi beni confiscati (la maggior parte sono costruzioni edili) e 4 Comuni sciolti per mafia.
I ragazzi hanno ricordato l’importanza dell’informazione su questo tema: “La mafia non è una realtà distante da noi. La viviamo in Emilia, la viviamo a Parma, la viviamo nel nord Italia. E’ importante conoscere per poterla combattere ponendo fine all’omertà”. Si è ricordato anche che gli imputati di Aemilia avevano chiesto di avere un processo a porte chiuse per impedire a studenti, associazione e giornalisti di poter assistere e quindi insabbiare la vicenda tenendo all’oscuro i media. La richiesta è stata respinta.
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