Rugby Zebre – de Marigny: “Onoriamo fino alla fine la competizione”

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di Giacomo Napoli

Con la pausa per l’ultimo turno del RBS Sei Nazioni, mediante la sfida che vedrà gli Azzurri far visita alla Scozia a Edimburgo nel quinto turno dell’edizione 2017, per le Zebre una settimana di riposo in più per pensare e preparare, con maggiore intensità e cura, la sfida di sabato 25 marzo contro gli irlandesi del Munster allo stadio Sergio Lanfranchi. Provenienti dalla dura trasferta britannica di Belfast – la quale vide i bianconeri sconfitti 68-21 dall’Ulster – ad analizzare il momento poco esaltante, che sta vivendo la squadra nella Guinness PRO12, ci pensa lo skills coach delle Zebre Roland De Marignyex utility back della squadra parmigiana ed internazionale per l’Italia, dal 2015 vice allenatore di Venditti e compagni.

Coach una sconfitta che sembra avere il sapore di disfatta visto il risultato finale. Sicuramente se lo analizziamo dal punto di vista del punteggio sembra un risultato pesante. Noi siamo dispiaciuti, come gruppo, perché abbiamo rischiato di portare a casa un punto di bonus segnando quattro mete. Dopo la partita – continua – abbiamo parlato con i ragazzi facendo capire loro che se credono più in se stessi possiamo compere con qualsiasi squadra. Se riusciamo a convincerli di questo nulla è impossibile”.

Rispettando il valore assoluto della squadra affrontata dalle Zebre – l’Ulster – secondo De Marigny la sconfitta, in parte, è stata influenzata da molteplici fattori:Quellanordirlandese è una società importantissima, con una storia gloriosa, e nonostante questoRoland-DE-MARIGNY abbiamo fatto del nostro meglio, provando a portare a casa qualche punto che per noi sarebbe stato importante. Altro fattore è stato schierare in campo dei giocatori, come i permit che sono arrivati da Colorno, che sei giorni prima avevano disputato una gara di Serie A. La squadra con del riposo in più avrebbe potuto portare a casa un punto”.  

Un dato però da non trascurare è quello delle 14 sconfitte consecutive che hanno rilegato la squadra all’ultimo posto in classifica. Una vittoria che manca da Parma ormai dallo scorso Ottobre. Come si spiega questo calo improvviso? “Manca perché quest’anno abbiamo avuto molti impegni ravvicinati come la partecipazione in Champions, un campionato dispendioso, e la PRO12 che per una squadra non abituata come la nostra si fanno sentire. Se poi a questo aggiungiamo anche la sfortuna di giocare buone partite e raccogliere poco – aggiunge il coach – il risultato è questo. Sulle sconfitte ovviamente non siamo contenti e non sono mai facili da digerire, però i ragazzi pensano positivo e crediamo che nelle prossime uscite ne verremo fuori”.

Le ultime gare ancora da disputare però vengono in vostro aiuto perché delle sei che mancano quattro le giocherete in casa: “E’ vero. Abbiamo queste partite in casa per noi fondamentali contro club alla nostra portata. Dobbiamo iniziare a crederci, rischiando anche di concedere uno o due punti di bonus, ma provando sempre a fare la partita cercando la vittoria. Questo può solo venire attraverso una performance collettiva che va migliorata”.

Col senno del poi, si sarebbe mai immaginato, ad inizio stagione, un calo da parte dei ragazzi e di ritrovarsi in questa posizione di classifica?Io credo che ogni anno una squadra parte con degli obiettivi importanti. Sicuramente dopo la stagione che abbiamo fatto lo scorso anno non ci saremmo mai aspettati questa situazione, soprattutto dopo le buone prestazioni prima della pausa natalizia ove la squadra ha conquistato punti e vittorie importanti. L’obiettivo della squadra? Era quello di riconfermarsi. Adesso a noi interessa finire al meglio questi due mesi”.

Credete quindi in un cambiamento di rotta?Assolutamente si. Chi non ci crede, chi non pensa di farcela – conclude – può restare nello spogliatoio. A noi serve gente che sudi la maglia”.

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