Il ”grande fratello” alla SMA Serbatoi

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La Legge n. 300 del 20 maggio 1970 (Statuto dei lavoratori) pone espresso divieto di controllo dell’attività dei lavoratori a distanza. Questa legge si intitola “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro”. Il controllo a distanza viola la dignità e la libertà dei lavoratori.

Nei giorni scorsi la ditta SMA Serbatoi ha fatto installare nello stabilimento di San Prospero (in completa assenza di accordo sindacale e di una qualunque autorizzazione legale), sulla testa dei lavoratori (produzione e uffici), apparecchiature per la videosorveglianza comunemente chiamate “Eyefish”. In precedenza erano state date delle rassicurazioni ai lavoratori, segnalando che queste si sarebbero limitate a rilevare solo il movimento. Invece si tratta di apparecchiature che possono dare indicazioni sulla persona e i suoi spostamenti, e conseguentemente della sua attività di lavoro.

Lo scorso giovedì 9 marzo si è tenuto l’incontro fra la direzione aziendale, la RSU e l’organizzazione sindacale, dove la FIOM CGIL ha espressamente dichiarato di voler venire incontro alle richieste di SMA Serbatoi per quanto riguarda l’installazione di telecamere all’esterno, per evitare ingressi non autorizzati anche durante il giorno. Tuttavia, la stessa FIOM è assolutamente contraria alla videosorveglianza a distanza all’interno dello stabilimento durante l’attività di tutti i lavoratori.

Le rassicurazioni fatte verbali in tal senso della Direzione non hanno trovato riscontro a livello tecnico e pratico, in quanto di fatto i lavoratori si trovano già con le telecamere installate sopra la testa. Nulla è valso proporre all’azienda da parte dell’organizzazione sindacale e della RSU di trovare una soluzione condivisa. L’azienda “grande fratello” intende filmare l’attività interna allo stabilimento 24 ore su 24.

Il 16 e 17 marzo scorsi si sono svolte due ore di sciopero (una nello stabilimento di San Prospero e una a San Secondo) dopo che l’assemblea dei lavoratori SMA, sentite le motivazioni e le proposte avanzate dalla FIOM al tavolo, ha espresso completa disapprovazione verso il comportamento unilaterale aziendale.

Sindacato e lavoratori si sentono offesi e indignati dal comportamento aziendale, che peraltro mina il rapporto di fiducia tra le parti, e ritengono necessario il ritiro delle telecamere quelle presenti in produzione, mentre considerano utili e necessarie quelle da collocare all’esterno del perimetro dello stabilimento (come ad esempio il parcheggio auto).

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