Consiglio Comunale: interrogazioni senza risposta. Ghiretti VS Effetto Parma

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“Se ai consiglieri di Effetto Parma piace buttarla in rissa dovrebbero almeno imparare a leggere bene le carte”

Roberto Ghiretti, consigliere di Parma Unita, risolleva la questione sulle risposte date alle sue interrogazioni. Questa volta accusa direttamente Effetto Parma che ieri, in Consiglio Comunale, hanno lasciato intendere che il consigliere faccia troppe interrogazioni e che lo stesso consigliere, quando era assessore alo Sport, avrebbe lasciato in sospeso diverse interrogazioni.

“È sempre un piacere notare come i consiglieri di Effetto Parma cerchino di buttare tutto in rissa quando vengono punti sul vivo ed è ancora più interessante come spesso lo facciano mischiando temi e questioni non si sa se più per ignoranza o più per malafede. – scrive Roberto Ghiretti – La vicenda delle interrogazioni a risposta scritta cui gli assessori di questa amministrazione da tempo non rispondono merita dunque qualche precisazione, innanzitutto di metodo: una cosa sono le interrogazioni presentate per essere discusse in consiglio comunale, per queste infatti il regolamento specifica solo che devono essere discusse nell’arco della legislatura. Diverso invece è il caso delle interrogazioni a risposta scritta, che sono svolte in forma privata e per le quali l’assessore competente ha 30 giorni di tempo per rispondere.

Questo ciò che prevede il regolamento e lo prevede indipendentemente da cosa ha fatto chi è venuto prima e cosa farà chi verrà dopo. Nel post pubblicato su Facebook dalla maggioranza si dice che il sottoscritto avrebbe lasciato diverse risposte inevase in qualità di assessore allo Sport. Le accuse in questo caso dovrebbero essere circostanziate per avere una qualche efficacia: quante interrogazioni? Erano a risposta scritta o meno? Nel fare questo calcolo si è tenuto presente che da luglio 2011 mi ero dimesso da assessore? Ma il bello è che ho immediatamente fatto accesso agli atti e la risposta è stata che risultano quattro interrogazioni, non a risposta scritta, due delle quali non di mia diretta competenza e due, una su via Jacobs e una su Vigatto, alle quali non ci fu il tempo materiale per rispondere visto che la Giunta cadde prima della sua naturale scadenza. Se queste sono le “diverse risposte inevase” a cui si fa riferimento forse la maggioranza dovrebbe chiedersi dove stia l’onestà intellettuale che troppo spesso invoca a vanvera in Consiglio comunale. Quella stessa che andava usata nell’accusarmi di assenteismo quando la verità è che non ho partecipato alle riunioni di commissione ma in sede deliberante ho confermato l’ottimo lavoro svolto dai colleghi tutti e ho preannunciato voto favorevole dovendo poi uscire dall’aula per un malore.

Un’accusa poi del tutto strumentale considerando che la questione di cui si sta parlando è la violazione dei termini di legge per rispondere ad una interrogazione scritta. Del resto la vicenda è assolutamente nota al presidente del Consiglio Comunale, da me più e più volte sollecitato per avere quelle risposte che per legge mi devono essere fornite, e che sconsolato non ha saputo dirmi altro che stava sollecitando gli assessori competenti senza purtroppo ottenere risposta. Tutto il resto è chiacchiericcio sguaiato che davvero non mi interessa e che lascio volentieri ai consiglieri di Effetto Parma, i quali, evidentemente, non hanno problemi a mentire per l’ennesima volta, più o meno consapevolmente, ai cittadini di Parma”.

 

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