Via Garibaldi – Fatam, ecco cosa ne rimane

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“Chiuso definitivamente”. Recita così un cartello seminascosto dietro una saracinesca e una montagna di “rudo”.

Periferia desolata? No, Via Garibaldi. Al numero 37, di fronte, metro più centimetro meno, all’ex catasto.

Il negozio un tempo era rigoglioso, sovrabbondante di arredamenti e lussuosa biancheria da casa. Pizzi e merletti hanno lasciato il posto a vetrine vuote, foderate solo di cartoni. Lo spazio tra la saracinesca e la porta è diventato un ricettacolo di rifiuti.

Persino una pallina da tennis sgonfia fa capolino in mezzo al nulla rimasto.

Immagini che si commentano da sole ma invitano a una riflessione: il senso civico dei proprietari del negozio latita come quello di chi lo ha trasformato in latrina? Un vuoto colossale, come i debiti lasciati da chi gestiva l’attività fregiandosi di tante vetrine. Tanti luccichii diventati improvvisamente opachi.

Difficile immaginare che un posto ridotto così possa essere affittato. Difficile immaginare che il centro possa riviviere, se la fauna che lo popola è questa.

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