Sabato mattina di passione- Ancora guai al Duc: salta corrente, computer in tilt

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Sabato mattina difficile per chi aveva bisogno dei servizi del Duc. Dopo il recente allagamento (RILEGGI), intorno alle dodici, con i banchetti accoglienza e la sala d’attesta stipata di gente, sono saltati i computer.

I presenti sono stati invitati ad andarsene, oppure, ad aspettare “senza promettere di servirvi, e alle 13,30 chiudiamo”. Ce lo scrive una lettrice, documentando il disservizio anche con alcune fotografie.

“Vi racconto la mia mattinata” – scrive la lettrice Giovanna. “Faccio una premessa, io ho il permesso per il centro storico per lavoro. Non per shopping o perchè mi faccia briga portare mio figlio all’asilo o a scuola. PER LAVORO entro ed esco dal centro anche 5-6 volte in un giorno. Avendo la macchina in carrozzeria, nei giorni scorsi avevo ottenuto un permesso sostitutivo, con la targa dell’auto di cortesia. Questa mattina (sabato), recuperata la mia auto, sono andata a recuperare il mio permesso.

Arrivata al Duc, trovo una coda infernale per prendere il ticket, quando sono quasi al bancone…puff. Una voce grida: “Sono saltati i computer, siamo fermi”. E invita tutti ad andarsene, o a rimanere rischiando di non essere serviti. Decido di attendere, mentre la stanza si svuota. Quando il servizio riparte, circa 20 minuti dopo, e viene il mio turno, mi viene sbattuto in faccia che l’erogazione dei biglietti di Infomobility è sospesa, troppa gente in coda.

Un due tre. Mangio rabbia e spiego alla signorina che da i bigliettini, con la poca cortesia di cui sono capace, che devo ritirare il mio permesso “in ostaggio”. Mi dice che ha la fila, di scansarmi. Allora me ne vado diretta allo spazio viola, quello di Infomobility. Trovo una signore che non sta ricevendo nessuno, le spiego la situazione: la sua intelligenza e cortesia, dote unica li dentro,  le fanno capire che è roba di 20 secondi. Recupera il mio permesso, oviamente messo fuori posto da chi lo aveva ricevuto, me ne vado.

Non fosse stato per lei, mi sarei arruolata nell’Isis e fatta esplodere al DUC. Grazie signora cortese. Ma non mi sembra questo il modo di erogare servizi ai cittadini“.

 

 

 

 

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