Alfieri: “Superato il limite di 2,5 richiedenti asilo per ogni mille abitanti”

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Anche oggi la cronaca vede un richiedente asilo nigeriano arrestato per spaccio. E’ ormai palese che il sistema di accoglienza dei CAS, a cui in questi mesi la Prefettura ha delegato la gestione dei migranti nel territorio Parmense, non funziona. I ragazzi delle scuole si sono impegnati a far conoscere ai richiedenti le bellezze della nostra città. Era ora. Perché prima nessuno ha insegnato loro un briciolo della storia e della cultura italiana e parmigiana. So che ci sono progetti per far svolgere ai richiedenti, su base volontaria, piccoli lavoretti, ma in questi vengono occupati per meno di due ore la settimana. Intanto è evidente che esiste in città una sorta di “mafia nigeriana” che avvicina questi ragazzi e, approfittando del loro disagio, li arruola come “cavallini”. Gli altri sono condannati a bighellonare dai tempi lunghi per la valutazione delle domande di asilo.

Probabilmente questo non avverrebbe se si seguissero le linee guida decise da Anci e dal ministro Marco Minniti le quali stabiliscono che, per favorire l’integrazione, ogni Comune non può ospitare più di 2,5 richiedenti asilo ogni mille abitanti. Il  bando emesso dalla Prefettura per l’accoglienza di un massimo di 1700 persone tra il 1 febbraio e il 31 dicembre 2017 dimostra che a Parma il patto è tradito. 1700 è numero che non è compatibile con i 2,5 per mille, visto che, stando ai dati forniti dalla regione, i residenti in tutta la provincia al 1 gennaio 2016 erano 446.987.

Quindi, tutta la provincia può accogliere poco più di 1100 persone. Le altre 600 sono di troppo. E non solo. Dallo stesso documento si legge che il Distretto di Parma, che comprende anche i Comuni di Sorbolo, Mezzani, Torrile e Colorno, accoglierà 850 migranti. Anche qui la matematica non è dalla parte della prefettura: le tabelle della provincia ci dicono che gli abitanti sono 221.321 e quindi la capacità massima di accoglienza è di 555 persone. Riportare i numeri in un alveo di correttezza creerebbe un beneficio anche per i richiedenti asilo che sarebbero seguiti con più attenzione e godrebbero di servizi migliori. Resta poi sempre attuale il concetto secondo cui tutte le province dell’Emilia Romagna e dell’Italia intera, devono distribuirsi in modo equo il carico di richiedenti. Lo stabilisce il patto Minniti-Anci.

Luigi Alfieri (Parma non ha paura)

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