Dopo 10 anni Parma cambierà volto: nuovo PSC a rigenerazione urbana e zero consumo di suolo

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Votato ieri sera in Consiglio Comunale il nuovo PSC dovrebbe cambiare il volto di Parma in nome della sostenibilità e della rigenerazione urbana. Sono ben 435 gli ettari edificabili che l’amministrazione vuole retrocedere ad agricoli andando così, realmente, a frenare il consumo di suolo. Ora, dopo il voto, decorreranno 60 giorni in cui i cittadini e i portatori di interesse potranno porre osservazioni al piano. Dopo di che il PSC comparirà ancora in consiglio per l’approvazione definitiva.

Per rendere il più “democratico” possibile il passaggio l’amministrazione organizzerà una serie di incontri a partire da marzo in cui l’assessore Alinovi e altri tecnici esporranno nei vari quartieri cosa prevede il nuovo PSC.

“Una scelta coraggiosa -l’ha definita l’assessore all’urbanistica Michele AlinoviL’espansione sarà al -60% rispetto al precedente PSC. Abbiamo ridisegnato il volto di Parma per i prossimi 20 anni. Dopo anni di bulimia costruttiva oggi parliamo di modernità e sostenibilità. L’espansione è disincentivata dal punto di vista economico e ridotta quasi a zero. Non si tratta di fermare tutti i progetti e i cantieri esistenti, non vedere più cementificazione. Si tratta di fermare quello che potevamo fermare, quello che era nelle potenzialità dell’amministrazione. Parma ha anticipato quello che prevede già la recente legislazione regionale”.

Il piano si sviluppa in 5 concetti fondamentali: rigenerazione dell’esistente; contenimento del consumo di suolo; sicurezza del territorio e dei cittadini; una rete diffusa di servizi; avere una competitività delle eccellenze produttive. Individuate inoltre 15 aree strategiche di rigenerazione. “Tutte nello spirito che la cultura faccia da propulsore sociale nel rispetto anche dell’Area Vasta” specifica l’assessore.

Nella logica del piano un Parco Agricolo Periurbano per sostenere l’agricoltura come antidoto alla speculazione edilizia nel rispetto anche dei principi che hanno portato Parma a essere nominata città creativa UNESCO.

Una delle aree sotto la lente d’ingrandimento del piano sarà SPIP: un area già ampiamente urbanizzata ma che a oggi è prevalentemente inutilizzata. L’obiettivo al freno alla cementificazione è allora quello di incentivare gli imprenditori a concentrarsi sul già costruito, riqualificando l’esistente ed essere “una manovra che aiuta gli imprenditori rendendo appetibile quelle zone già costruite”.

“Ma il PSC non è solo NO. E’ anche Sì allo sviluppo. – continua Alinovi- Per questo abbiamo deciso di approvare una tangenziale per le frazioni di Corcagnano, San Prospero e Vigatto per togliere quel traffico nei centri abitati. Pensato così di risolvere anche il problema della tangenziale nord ormai inglobato nella città e che amplifica il problema delle PM10″. Approvato anche il “km verde“, una fascia di alberi lungo l’autostrada che faccia da filtro per l’inquinamento. Un progetto presentato all’amministrazione da Davide Bollati. Anche l’ampliamento dell’aeroporto è contemplato nel piano. In questa visione al centro della visione di città il polo fieristico, l’Università con Master Campus e il tessuto manifatturiero.

“Mi ricordo che quando siamo arrivati si guardava ai comuni virtuosi che si operavano per lo zero consumo di suolo. – ha dichiarato il sindaco Federico Pizzarotti – Poi il PD è arrivato a dire “a bilancio zero”. Non proprio uguale. Noi abbiamo fatto un atto coraggioso visti i metri cubi tolti. Questo PSC va veramente in questa direzione”.

Il capogruppo della maggioranza, Marco Bosi, l’ha definito invece “il penultimo atto importante di questa amministrazione. Dal PUMS a questo abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, passando per la riduzione del debito. Successo anche perché il PSC è passato senza nessun voto contrario della minoranza. Mi spiace che la minoranza non abbia saputo ribattere, quando siamo arrivati al concreto non hanno avuto il coraggio. Abbiamo saputo interpretare le esigenze esistenti ma sentendo i vari candidati sindaci sembra che non sappiano cosa abbiamo fatto sin’ora. Molte proposte su efficientamento energetico e verde. Tutte cose che abbiamo già fatto o programmato”.

“Questo piano ha una grandissima valenza politica. – ha concluso il consigliere Andrea Medioli – Il nostro obiettivo è stato centrato mantenendo la nostra linea sin dall’inizio. Abbiamo tolto dove potevamo togliere e soprattutto dove aveva senso togliere”.

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