Effetto Parma: “Sicurezza, dai candidati proposte talmente concrete da esistere già”

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“In tempo di primarie e di campagna elettorale, la speculazione di chi ha più ambizioni personali che contenuti ha scelto un tema importante come quello della sicurezza per incitare al malcontento. Spiace notarlo, spiace questa strumentalizzazione, anche se resta la piccola soddisfazione politica del vedere come la nostra amministrazione abbia fatto scuola anche in ambito sicurezza.

Ieri sera, in un incontro a Palazzo Soragna, il Ministro Anna Finocchiaro ha affermato: “Anche se capisco le richieste che arrivano di maggior presenza di forze dell’ordine che non mancherò di girare al Ministro dell’Interno Minniti, a Parma la situazione è comunque migliore che nel resto del Paese.”
Finalmente una dichiarazione nel merito, che conferma la carenza di personale del -17,5% a fronte di una media nazionale del -13,4%, e che ha trovato gli applausi del senatore Pagliari e del Partito Democratico tutto. Peccato però che i candidati sindaco del Pd a Parma chiudano occhi e bocca sulle vere cause del problema, rincorrendo la via delle “proposte concrete”. Tra quelle ce ne sono molte, per non dire tutte, talmente concrete da esistere già. E siccome a noi la concretezza piace davvero, vediamole in dettaglio:

1. Lo strumento “Parma segnala” è di fatto già in campo con il progetto “Comuni-chiamo”. Un gestionale di semplice utilizzo per i cittadini, che permette all’amministrazione di recepire le segnalazioni (anche da sportelli, mail o telefono) organizzandole per garantire la soluzione più veloce ed efficace. Tutti possono accedervi allegando in tempo reale anche note e foto, di una buca o di qualsiasi segnalazione si tratti.
E i cittadini lo hanno apprezzato: nel 2015, tramite Comuni-chiamo, sono state recepite dall’amministrazione 20 segnalazioni al giorno con il 90% dei problemi risolti e un risparmio del 40% dei tempi di chiusura. Ad oggi sono oltre 15mila le segnalazioni inviate. Uno strumento quindi diffuso e utilizzato. Peccato che gli inventori dell’acqua calda non se ne siano accorti.

2. Passando ai vigili di prossimità, il progetto di vigili di quartiere esiste già, ripristinato proprio dall’attuale amministrazione nel 2013. Ma parlare di rivoluzione senza consapevolezza dei mezzi e degli uomini a disposizione è facile. Le risorse di organico della Polizia Municipale dovute ai limiti di legge per le assunzioni rendono infatti la proposta di sedi in ogni quartiere concretamente infattibile. Il resto sono solo false promesse.
Ciò nonostante, credendo fortemente nel ruolo dei vigili quale anello di congiunzione tra i cittadini e l’amministrazione, abbiamo voluto mantenere l’attività di presidio nei quartieri con agenti in contatto con le persone e incontri informativi costanti con i commercianti, sentinelle dei bisogni dei cittadini residenti.

3. Videosorveglianza 24 ore su 24? C’è già, attraverso un progetto di riordino e implementazione delle telecamere che ha visto salire a oltre 200 le apparecchiature in città con un investimento di 300mila euro per garantire il monitoraggio del territorio soprattutto in zone più problematiche come il quartiere San Leonardo o Piazzale della Pace. Per contrastare i reati predatori, i furti e migliorare la sicurezza stradale, il sistema prevede già l’utilizzo di apparecchiature con punti OCR per la lettura della targa dei veicoli in transito e la verifica tramite la banca dati del Ministero degli Interni.

4. Una sede congiunta per Questura e Municipale? Peccato che non sia il Comune a decidere sulla Polizia di Stato, ma, appunto lo Stato. Nel merito del lavoro, le attività svolte congiuntamente dalla Municipale in sinergia con le altre forze dell’Ordine sono già una realtà, anche grazie al Patto per la sicurezza firmato da quest’amministrazione con la Questura, la Prefettura, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e il Corpo della Forestale.
Siamo convinti dell’utilità dello spostamento delle sede della Municipale in una posizione centrale, più agevole per i cittadini, ma è un tema che andrebbe affrontato attraverso uno studio di fattibilità. Allora sì che la proposta sarebbe davvero concreta.

5. Riguardo ai volontari per la sicurezza, il controllo di vicinato è una delle possibilità che si sono aperte grazie al Regolamento di polizia urbana e sta prendendo forza attraverso una serie di accordi tra l’amministrazione e le realtà del territorio. Tra questi i volontari dell’Auser o l’associazione Nazionale Carabinieri, i cui volontari in congedo contribuiscono già alla vigilanza nel Parco Ducale. Cogliamo l’occasione per ringraziare questi e tutti i volontari che si impegnano per rendere più sicura la nostra città.

Nei 5 anni di mandato quest’amministrazione non ha mai spostato lo sguardo altrove quando si trattava di sicurezza, tutela dei cittadini, decoro della città, contrasto al degrado o di ‘semplice’ inciviltà di alcuni. Ha messo in atto azioni concrete. Notiamo con piacere che evidentemente il lavoro svolto è stato d’ispirazione”.

Gruppo Consiliare Effetto Parma

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