Via Mazzini: 44enne aggredito da baby gang – Pizzarotti: “Cosa succede ai giovani di Parma”?

0

Futili motivi, un urto involontario in bicicletta, due parole di traverso mormorate storte mentre la vita scorre in centro storico.

Tanto e’ bastato per rendere Via Mazzini, poco dopo le 16,00 di sabato, scenario da wrestling, con un 44enne pestato nell’indifferenza collettiva da una baby gang di tre-quattro ragazzini.

La scena, una come tante: il caos del passaggio, un poker di giovanissimi, uno in bici che urta un 44enne fermo ad aspettare il bus. Lui mugugna qualcosa, loro rispondono a calci e pugni, mollando la presa solo quando capiscono che qualcuno, nell’indifferenza generale, ha chiamato i Carabinieri, che ora indagano sulla vicenda.

I giovanissimi dopo l’aggressione sono comunque rimasti in zona, alcuni per accertarsi quando TV e giornali avrebbero parlato della “prodezza”, uno o più di uno, già identificati. 

Lo scenario che resta, da Bronx: una aggressione in Duomo due settimane fa, una  in Via Mazzini, dall’altra parte della strada, 72 ore prima.

MuroImbrattato

IL COMMENTO DEL SINDACO FEDERICO PIZZAROTTI – “Ho sempre condannato la violenza e i toni violenti, da qualsiasi parte provenissero. Ho fatto dell’educazione, del buon senso e del dialogo punti saldi del mio mandato. Ho governato la città cercando di garantire la sicurezza che i poteri di un sindaco possono permettere.

Ma nella nostra società, soprattuto tra i giovani, sta cambiando qualcosa.
Un fenomeno che deve essere anzitutto compreso attraverso una presa di coscienza della scuola e della famiglia. I due episodi gravi causati da gruppi di ragazzi, l’ultimo in via Mazzini, e la scritta violenta in questa foto, ne sono una viva e drammatica testimonianza. Non è questo il tipo di società che vogliamo per i nostri figli. Per quanto stiamo implementando la videosorveglianza in via Mazzini, piazza della Pace, San Leonardo e diverse altre zone come richiesto dai parmigiani, per quanto stiamo assumendo nuove unità di vigili per aumentare il presidio sul territorio, non potrà mai esserci pattuglia che possa estirpare il disagio e la tensione che cresce tra i nostri giovani. Se non insegniamo loro che il rispetto e lo spirito civico sono elementi essenziali di una comunità. Una minaccia di morte scritta su un muro non è rivoluzionaria, è criminale stupidità. La violenza di un gruppo di ragazzi non è ribellione, è solo violenza.

Un sindaco può garantire sicurezza con gli strumenti che lo Stato dà a lui disposizione, mentre leggo che i professionisti della polemica continuano a teorizzare senza proporre soluzioni. Ma non può e non potrà mai rimpiazzare la scuola e la famiglia. Per risolvere il problema a monte non serve una telecamera in più ma una mano tesa verso questi ragazzi, a partire dalla fonte. Attendiamo la reale applicazione del decreto Minniti continuando a stare a fianco delle forze dell’ordine per individuare al più presto possibile i violenti, della scuola e delle famiglie per debellare un disagio diffuso e crescente”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here