Basta Calaiò di rigore: il Parma soffre ma passa contro l’Albinoleffe

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Diciamocelo. Nel calcio conta vincere, e il Parma l’ha fatto di forza e di fortuna. Se dobbiamo entrare nel merito non è stata una bella partita, anzi. Cattivo e determinato in avvio l’Albinoleffe, fastidioso e molesto davanti, scorbutico dietro, come D’Aversa aveva profetizzato, ha costretto il Parma a una gara di sofferenza, attesa, chiusura e rincorsa.

Non è stata una bella partita, non ha vinto lo spettacolo, ha vinto solo il Parma, ma è comunque tantissimo: è bastato un rigore conquistato con maestria da Baraye e trasformato da Calaiò nel recupero della prima frazione per archiviare la pratica e continuare la ricorsa al Venezia. Se vogliamo fare demagogia, c’è stata qualche decisione arbitrale dubbia e il Parma avrebbe dovuto chiuderla prima, anzichè finirla in apnea, ma la differenza la fanno i punti.

I ducali ne prendono tre, cinici e decisi, dimostrando di essere diventati grandi, ed è tantissimo, per una domenica tiepida ma “rognosa”.

PARTITA – Nel pomeriggio ha vinto il Venezia, lo stesso ha fatto il Pordenone: il Parma all’Azzurri d’Italia, casa dell’Atalanta ma anche dell’Albinoleffe, può e deve solo vincere.

I ducali, in divisa da “ape maja”, sono ospiti ma è come fossero padroni di casa: in 400 dall’Emilia, in un centinaio a sostenere la squadra di rione, favola di paese che gioca forse in uno stadio troppo bello grande e vuoto per lei.

D’Aversa, anche se non è al meglio, non rinuncia a Munari in mezzo al campo. Dietro confermato Iacoponi, è debutto per Di Cesare in maglia ducale, mentre in attacco spazio al tridentissimo Baraye Nocciolini Calaiò.

Parte forte il Parma, che al terzo si prende il primo corner con un bell’affondo di Baraye, poi sono i padroni di casa a farsi vedere in avanti, costringendo, al quinto, Munari a un recupero in extremis a difesa sguarnita, poi Frattali a uscire di pugno su una botta al volo di Giorgione. Al quindicesimo, punizione insidiosa da fuori: tocca ancora a Frattali intuire le intenzioni e fermare tutto in uscita.

L’Albinolffe tiene il campo e palla, il Parma attende, a tratti soffre, e perde Scavone: al 18′ si accascia a terra e chiede il cambio, problemi muscolari per lui, dentro Giorgino. I primi squilli del Parma arrivano al 26′ con un buono spunto di Calaiò, murato dalla difesa,  poi al 29′ ci prova Baraye da fuori: Nordi vola ma la palla è alta.

ALCUNI EPISODI DA MOVIOLA – Se la gara non è entusiasmante, soprattutto in casa Parma, nemmeno alcune decisioni di Forneau convincono. Un tocco di Lucarelli di mano nei primi dieci pare del tutto involontario, ma la rissa che scatta poco dopo la mezzora meriterebbe forse qualche giallo: Mastroianni si lancia a terra in area, Lucarelli gli fa cenno di non buttarsi, lui lo spintona e ne nasce una scaramuccia. A cavallo del 40esimo, contrasto dubbio Iacoponi – Anastasi: tanti mugugni per la mancata concessione del penalty.

Al 44esimo a coronamento di dieci minuti di maggior pressione e spinta dei gialloblù, Nocciolini fa gridare alla rete: corner di Scozzarella, lui salta di testa ma la sfera lambisce il palo e sfila fuori. E sulla sfera che sfila, vanno in archivio i minuti regolamentari: sono due quelli di recupero.

E mentre il the bolle per riscaldare i 22 in campo nell’intervallo, ecco che Baraye d’esperienza va a prendersi, d’esperienza e furbizia, un calcio di rigore: in area nasconde la palla a Gavazzi che lo travolge, per Forneau è calcio di rigore che Calaiò trasforma. 

Palla da una parte, Nordi dall’altra: il Parma pur senza aver convinto, e anzi soffrendo, va negli spogliatoi in vantaggio. Ed essere davanti senza merito nel calcio solitamente è un segnale….

RIPRESA – Il vantaggio, come prevedibile, così come la differenza di forze in campo tra un compagine nata per la D e ripescata e una con mire di promozione, squaglia l’Albino e lancia il Parma: ci prova prima Calaiò di tacco, murato, poi Nocciolini al volo, palla alta.

I ducali sembrano più sciolti, cercano e vogliono con insistenza e convinzione il raddoppio: è l’Albinoleffe trova il pareggio al 17esimo con Mastroianni ma la rete è decisamente di mano, dunque annullata.

D’Aversa, consapevole che il suo non sia un bel Parma, prova a cambiare: fuori Nocciolini, dentro Mazzocchi  che si piazza sulla fascia destra avanzando Giorgino alle spalle di Baraye e Calaiò.

Al 30′ Baraye ubriaca gli avversari, nascondendogli del tutto la sfera e lasciandoli “al palo”, ma in qualche modo viene recuperato. Due minuti ancora il senegalese dopo una divina azione personale in area regala una perla a Giorgino che potrebbe trovare il raddoppio ma manca la sfera.

Al 37esimo, dopo che un tentativo di Montella costringe Frattali ad allungarsi in tuffo, Calaiò cerca la perla che vale il prezzo del biglietto: da 25 metri, spostato sulla destra, vede Nordi fuori dai pali, la stoppa e tenta il pallonetto ma l’estremo difensore di casa recupera.

Il resto è solo Albinoleffe, con il cuore e dieci uomini in area ducale, ma prima Corapi, imperioso, poi Di Cesare, poi Munari, imperiale nonostante le precarie condizioni, poi Baraye stesso, in qualche modo, chiudono. Doveva farlo forse prima, il Parma, ma finisce 0-1, tre punti, ed è tantissimo.

Domenica sarà Sambenedettese al Tardini, sabato, in anticipo per il Carnevale, sarà Venezia – Pordenone. E qualcosa, ci dirà.

TABELLINO 

Albinoleffe – Parma 0 -1

Marcatori: 47′ rig. Calaiò (P)

Albinoleffe: Nordi, Scrosta, Gavazzi, Zaffagnini, Gonzi (35′ Minelli) , Loviso (28′ Di Ceglie), Mastroianni (38′ Moreo), Agnello, Anastasi, Giorgione, Montella. A disp: Cortinovis, Mondonico, Magli, Cortellini, Guerriera. All: Alvini

Parma: Frattali, Iacoponi, Lucarelli, Di Cesare, Scaglia, Scavone (20′ Giorgino), Scozzarella (41′ Corapi), Munari, Baraye, Nocciolini (67′ Mazzocchi), Calaiò. A disp: Zommers, Fall, Saporetti, Nunzella, Ricci, Simonetti, Messina, Edera. All: D’Aversa

Arbitro: Forneau

Ammoniti: Scaglia, Calaiò, Lucarelli (P), Mastroianni (A).

 

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