Legambiente: “No allagrivillaggio di Caselle”

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“Il progetto di Agrivillaggio in località Caselle, per la sua collocazione e qualità edilizia, presuppone una significativa occupazione di aree di pregio a uso agricolo, proprio in prossimità della più grande azienda di allevamento del comune, non risponde alla domanda pressante di residenza sociale, rischia di distrarre risorse pubbliche e private verso interventi di recupero, riqualificazione, delle zone degradate del centro urbano”.

Con queste parole Legambiente “boccia” il progetto Agrivillaggio di Caselle.

“Il progetto di Agrivillaggio, deve essere valutato in questo contesto, e nel quadro di un’attenta analisi dei reali bisogni economico-sociali e della domanda presente sul fronte abitativo e di qualità della vita.

L’intervento urbanistico proposto alle Caselle è il tentativo di aggiornare e trovare nuove motivazioni a scelte urbanistiche risalenti alla fine degli anni ‘90, già a quel tempo discutibili per la caratteristica dei luoghi, mai realizzate ed oggi non più riproponibili, che prevedevano su quelle aree, una nuova espansione di Fornovo e del suo centro urbano”.

Fornovo con l’aria già “alterata”, fanno notare, da problematiche ambientali come la discarica di Monte Ardone e l’area ex Eni e la Leca Laterlite.

Oggi siamo in presenza di piani urbanistici e interventi edilizi in corso che vedono la realizzazione di oltre 60 nuovi appartamenti a Fornovo nell’area ex Aeronautica in via Di Vittorio, una zona di espansione in località Filagni di Riccò con un solo intervento realizzato, altre aree di espansione a Neviano ed in località Salita, sono state inoltre approvate normative che consentono interventi di recupero alla residenza di numerosi edifici presenti in zona agricola e non più adibiti all’uso agricolo.

L’intervento proposto alle Caselle, “oltre a non rispondere alla domanda di residenza sociale oggi richiesta, si scontra con quelle che ormai sono considerate priorità condivise da una vasta platea politico-istituzionale e che, pure con i limiti che abbiamo rilevato, sono confermate dalle linee guida della nuova legge urbanistica Regionale: consumo zero di suolo e riqualificazione e recupero del patrimonio edilizio esistente”.

L’attività agricola è caratterizzata dalla presenza di alcune importanti realtà produttive, allevamenti per produzione di latte per il Parmigiano-Reggiano, un caseificio sociale, realtà produttive queste, collocate nelle zone agricole più pregiate del territorio, le Caselle e i Provinciali, la valle dello Sporzana, Neviano e Cafragna. Per cui Legambiente “ritiene che il paesaggio rurale delle Caselle e l’altopiano circostante rivestano caratteristiche di pregio uniche e che debbano essere ricompresi tra i più importanti beni paesaggistici da tutelare nella nostra zona”.

Legambiente Fornovo, nel valutare “negativamente sotto l’aspetto urbanistico-ambientale il progetto presentato, chiede ai diversi livelli istituzionali chiamati a decidere sull’ipotesi presentata di Agri-villaggio e quindi di ‘occupazione’ della più significativa e pregiata area agricola del nostro territorio, di essere coerenti con le dichiarazioni e decisioni assunte nelle diverse sedi istituzionali, a cominciare dalla proposta di nuova legge urbanistica della Regione Emilia Romagna, sulla quale riteniamo necessario aprire un esteso e serrato confronto con tutta la società civile”.

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