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Crac Magic, 17 indagati

Un fallimento arrivato nel settembre al termine di una lunga agonia, con i sindacati attaccati coi denti per salvare posti di lavoro in un’azienda diventata da colosso dei mangimi grattacielo di debiti.

Magic Spa, leader dei mangimi con sede a Bogolese, era affogata in 28milioni di debiti: il concordato preventivo, inizialmente concesso, era stato revocato quando i due curatori, Capelli e Gardelli, avevano notato numerose anomalie: viaggi milionari nei posti più lussuosi e prestigiosi, abiti firmati, contratti telefonici esosi, iscrizioni a prestigiosi circoli privati, spese pazze e folli sulle note spese aziendali, distrazioni immani che avevano portato all’apertura di un fascicolo per bancarotta fraudolenta.

Sul registro degli indagati sono finiti in 17: l’ex padron Giuseppe Lina, dieci membri dei cda in carica dal 2005, cinque ex sindaci e un revisore dei conti,
accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta aggravata dal reato societario, bancarotta per distrazione e dissipazione, bacarotta semplice e documentale, ricorso abusivo al credito.

Più lieve la posizione del revisore che avrebbe fornito false attestazioni sulla situazione patrimoniale ed economica. Ora gli indagati hanno 20 giorni per produrre materiale difensivo.