Parma, ecco DI Cesare, Iacoponi, Scaglia: “Parma una scelta, per coronare il sogno chiamato serie A”

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Chiude finalmente il mercato. Chiude, con un Parma che cambia tanto, compra, vende, si rinnova. Chiude, con il diesse Faggiano che ringrazia chi si è congedato, accoglie chi arriva.

Ecco Iacoponi, Di Cesare, Scaglia. Fermi su un’idea. “Parma è Parma, scendere di categoria vale la pena, per il Parma.

DANIELE FAGGIANO – “Sono preoccupato da questo mercato, perchè forse si pensa che qualcuno ci regalerà qualcosa. Dobbiamo stare con i piedi ben piantati a terra e ricordare da dove siamo partiti. Con i nomi non si vince nulla. Le partite si vincono sul campo e durano cento minuti. C’è stato stress da parte mia, della società e della stampa in questo periodo, come è normale che sia.

Qualche volta ho dovuto depistare, altrimenti si rischia sempre di tante idee agli altri. Siamo felici dei nuovi acquisti. Sono mirati e funzionali al modo di lavorare del nostro allenatore. Ricordiamocelo: ora non dobbiamo pensare agli acquisti, ma alle partite. C’è troppo entusiasmo. Vorrei ci fosse all’ultima partita di campionato. Ci stanno aspettando tutti. Dobbiamo stare sul pezzo. La tensione l’abbiamo tutti, anche se cerchiamo di stemperare.

I nuovi ragazzi sanno dove sono venuti. In una città che vuole tornare ai fasti di un tempo. Parma ha aiutato il mio mercato. Sono tutti giocatori che scendevano in campo regolarmente in Serie B. Se sono qui, non è per i soldi, che avevano anche gli altri. Per Iacoponi c’è stato anche qualche ‘battibecco’ con la sua società di provenienza, ma niente di anormale. Il mercato è finito, finalmente. Il voto sul mio operato voglio darmelo a fine anno. Non ho timore e neppure preoccupazione di nessuno. Bisogna, però, stare svegli, perché gli altri hanno tutti gli occhi aperti. Io parlo per la squadra, per la società e per la mia città. L’amministratore delegato Carra era con noi a Milano, c’era uno stretto contatto: io sono l’interlocutore coi procuratori e le società, ma sono loro, proprietà e ad, che gestiscono. Le altre squadre si sono mosse, forse più a fari spenti di noi. Su giornali e siti non si vince niente. La situazione Iacoponi: senza l’uscita di qualche giocatore, non sarebbe andata in porto. Potevamo fare qualcosa in più, ma il mercato di gennaio non è semplice. Meno faccio a gennaio e meglio è per tutti. La trattativa con il Latina per Scaglia non è stata semplice, forse anche per colpa mia. Scaglia è stato benissimo a Latina. Non lo volevano cedere, ma noi lo abbiamo voluto a tutti i costi. La trattativa si è chiusa nelle ultime ore.

Devo dire grazie alla nuova società del Latina, che si è insediata da poco. Vorrei ringraziare tutti i ragazzi che sono andati via dal Parma. Tranne Guazzo, che ho visto personalmente a Milano, non li ho ancora chiamati. Lo farò. A volte sembrano merce di scambio, ma non è vero. Se siamo lì, con i punti, è anche grazie a loro. Non è facile andare via da una realtà come Parma, per tanti motivi. Tante volte a gennaio facendo innesti si possono fare danni, ma noi volevamo migliorarci.Le scelte fatte da noi sono il frutto di valutazioni che abbiamo svolto prima. Siamo arrivati all’ultimo giorno, perché non era facile prendere questi giocatori e neppure cedere”.

LUIGI ALBERTO SCAGLIA – “La trattativa per poter vestire questa gloriosa maglia del calcio italiano è partita a metà gennaio. Ci sono stati anche momenti di tensione, ma devo ringraziare il Latina e il mio procuratore, in particolare il club pontino che mi ha lasciato andare e dato l’opportunità di crescere ancora. Già, perchè considero questa, seppur in Lega Pro, una grande occasione. La volevo”.

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Mi sono voluto rimettere in gioco, per dimostrare che posso fare qualcosa di importante. L’esterno alto a destra è il ruolo che più mi si addice, ma deciderà il mister. Ho fatto pure la mezzala e il terzino. Son sempre stato un jolly. A Latina ho giocato dove capitava all’inizio, mentre nelle ultime gare ho giocato davanti. Forse è stata anche una fortuna stare là davanti. Entrare in questo Centro Sportivo fa sicuramente impressione. Per me è una situazione nuova. Farò di tutto per meritarmi questa chance. Qui voglio realizzare il sogno della mia carriera: arrivare a giocare in Serie A”.

DI CESARE – “E’ una sfida affascinante. Mi dispiace aver lasciato Bari, perché volevo aiutare il club a tornare in Serie A ma sono altrettanto contento e carico per questa nuova opportunità. Parma non potevo lasciarmela sfuggire. Sarei sceso in Lega Pro solo per il Parma, anche perchè a Bari non ero in scadenza. Altrimenti stavo bene anche al Bari. Non ho chiesto pareri a nessuno. Ci ho pensato, perché lasciare Bari non è stato facile. La mia famiglia rimarrà a Bari. Questa, però, è un’esperienza davvero importante che voglio fare e vivere. Sarò al fianco di Lucarelli che è ed è stato un grandissimo. Sarà un onore giocare al suo fianco, se il mister vorrà. Il campionato di Serie B è lungo e difficile. Quello di Lega Pro, che è un po’ che non disputo, è altrettanto lungo. Non saprei dire quale sia il più duro. La piazza di Parma che punta in alto è stata fondamentale per farmi decidere. Non sarà facile vincere, arrivare primi, ma ci proveremo fino alla fine. E’ da un po’ che c’era la volontà di venire qui. Poi, le società si sono messe d’accordo e si è fatto tutto. Ogni domenica affronteremo squadre che daranno il 110%. Seguivo il Parma su app come Live Score. Conosco tanti ragazzi del Parma, perchè ci ho giocato contro. Siamo una buonissima squadra. Dobbiamo provarci e prenderci le nostre responsabilità. Siamo venuti qui per questo. Non sarà facile, ma ci proviamo”.

IACOPONI –“È stata una trattativa rapida, degli ultimi giorni di mercato. Non c’era tanto tempo, ma non serviva neppure, perchè non ho avuto dubbi nel decidere di venire a Parma. La chiamata di questa società era l’unica che poteva spingermi a scendere in Lega Pro. Ci sarà da lottare, ma penso che sarà ancora più bello proprio per questo motivo. Come ha detto il direttore Faggiano, nessuno ci regalerà nulla. I nomi non contano, conta solo quanto si dà in campo. Fondamentale sarà l’approccio con questa categoria e come ci porremo con la squadra. Mi piace attaccare. Come ruolo da terzino, ho fatto anche il centrale di difesa. Non ho fatto il centrale in una difesa a tre, ma in una difesa a quattro sì, nella zona centrodestra. E’ un ruolo che mi piace anche questo. Ho seguito il Parma. Ho visto qualche spezzone delle sue partite e qualche gol,. E’una grande squadra, c’è poco da aggiungere. C’è solo da dare una mano, per quanto sia possibile. Mi chiedete quale sia il mio modello come terzino. Domanda difficile. Non saprei. Forse Lichsteiner, perchè riesce nel calcio di adesso a fare più ruoli, sia in una difesa a quattro che in un centrocampo a cinque”.

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