“In undici contro undici non c’è stata partita”- D’Aversa contento a metà

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Contento a metà. Soddisfatto della prestazione, rammaricato perché la speranza di portare a casa il bottino pieno, in fondo, c’era. Ecco il D’Aversa pensiero dopo Venezia – Parma. 

“Per come si era messa la partita, un po’ di rammarico c’è. Devo dire, però, che sono contento della prestazione dei miei ragazzi, perché penso che, finché il Parma è rimasto in undici, non ci sia stata partita. Gli episodi ci sono stati un po’ sfavorevoli. Nella ripresa è stata una gara di sofferenza. I ragazzi sono stati bravi comunque a portare a casa il risultato. Io parlo di episodi in generale, non mi piace parlare degli arbitri. Non sta a noi parlare dell’operato dei direttori di gara. Siamo partiti, in fase difensiva, con un 4-4-2.

Questa squadra ha dimostrato di adattarsi a qualsiasi sistema di gioco, ma, come ho detto più volte, l’importante è l’atteggiamento. Nel secondo tempo, è venuta fuori una squadra forte, perché il Venezia, comunque, è stato costruito in maniera eccellente. Il rammarico c’è solo per il risultato finale, per come si era messa la partita. Per tutto il resto, devo fare solo i complimenti ai miei ragazzi. Sia per la qualità del primo tempo che per il sacrificio messo in campo nella ripresa. I ragazzi sono stati bravi a mettere in campo quanto avevano preparato in settimana. Nel primo tempo c’è stato magari qualche errore tecnico, avremmo potuto approfittare di qualche contropiede. Non mi sento, però, di rimproverare nulla ai ragazzi, se non di aver commesso qualche errore di inesperienza.

Quando finisce una partita, non si è mai contenti. A volte neanche quando si vince. E’ chiaro che un po’ di rammarico c’è, ma deve sparire. Dobbiamo ripartire da una cosa evidente: noi oggi siamo venuti qui a fare la partita e a dominare per tutto il primo tempo. In dieci, ho scelto di lasciare solo Calaiò davanti per le caratteristiche del Venezia. Bisognava chiudere i rifornimenti pericolosi sulle fasce. Avrei dovuto fare due cambi nell’arco del primo tempo, ma non potevo avere la certezza che tutti arrivassero alla fine.

Consideriamo che Lucarelli e Saporetti rientravano dall’infortunio. Ci sono dinamiche di cui uno deve tenere conto. Il terzo cambio, infatti, l’ho tenuto fino alla fine, anche perché Mazzocchi aveva i crampi. In più non sapevo se Munari riusciva ad arrivare fino alla fine.

Il mercato? Sapete come ragiono. Nel momento in cui va via un giocatore importante, mi aspetto che la società operi per prenderne uno altrettanto importante. In ogni caso, io penso a lavorare col materiale che ho a disposizione. Posso dare input, ma penso ci sia in tutti la consapevolezza e la volontà di operare”.

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