Femminicidi a Parma, una scia di sangue lunga 11 anni

0

Una scia di sangue lunga 11 anni. Delitti brutali, violenti, più o meno premeditati, più o meno efferati. Scie di dolore, raptus di disperazione che tolgono respiro e parole. L’amore non uccide, almeno non dovrebbe. Ma a volte diventa follia, rabbia sorda, cecità distruttiva e rende l’oggetto del desiderio mancato una vittima, fantoccio tra le braccia della morte. Femminicidi senza un perchè, donne senza un domani.

Ripercorrerli è come risalire un torrente di sangue che macchia la città, la sua dignità e la sua essenza di civiltà.

Si parte il 28 marzo del 2006, quando Maria Virginia Fereoli, 17 anni, viene massacrata a coltellate da Stefano Rossi. 470 fendenti, da parte dell’ex che si era portato una pistola, un coltello e un nunchako (due bastoni collegati alle estremità con una catena di ferro) per incontrarla. Rossi l’ha strangolata, uccisa con una stilettata al cuore poi le ha ricoperto il viso di sputi, le ha sfilato le scarpe e le ha infilato i calzini sulle mani. Nella fuga ha sparato in testa al tassista Andrea Salvarani. Condannato all’ergastolo per il duplice omicidio, si è suicidato in carcere.

Passano nemmeno sei mesi, è il 13 settembre 2006 quando Silvia Mantovani, laureanda in Scienze infermieristiche, 28 anni, viene uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Aldo Cagna, che l’aveva picchiata, seguita, perseguitata, minacciata: “io ti ucciderò”. Quella sera Sivia era uscita dalla Columbus, dove faceva la stagionale. Il suo ex l’ha seguita, tamponata, speronata, costretta a fermarsi, pugnalata dal finestrino al volto e al cuore.   Pluripregiudicato, un passato di droga, Cagna è stato condannato a 30 anni.

Amore, ma non solo. Il mondo torbido dei transessuali e della trasgressione. E’ il 26 marzo 2010 quando la transessuale argentina Dino Curi Huansi viene uccisa con una ferita al collo in strada del Traglione. L’assassino non è mai stato scoperto.

Passa poco meno di un anno, il 24 gennaio 2011 tocca a Emilia Cosmina Burlan prostituta ventenne rumena viene strangolata con una cintura, poi gettata in una scarpata a Borghetto di Noceto, da Silvano Rainieri, 53enne idraulico di Parola. Rainieri le aveva dato tanti soldi, voleva sposarla, levarla dalla strada. Lei disse no, le costò la vita. Rainieri è stato condannato a 14 anni di reclusione, dopo aver risarcito 200 mila euro alla famiglia della donna.

Il 9 aprile 2011 Gouesh Woldmichael Gebrehiwot, 24enne etiope, conosciuta col nome di Elsa, è stata uccisa con un colpo di pistola da Enrico Croci. Con l’uomo, 40enne residente a Varano de Melegari, dove viveva con la madre e il fratello, aveva avuto una relazione finita male. L’ultimo appuntamento è stato fatale: Croci le ha sparato, poi l’ha sepolta vestita in una campo a Mariano di Pellegrino Parmense.

E’ l’ottobre 2011 quando a Sala Baganza Pietro Amighetti uccide con un colpo di fucile da caccia la moglie Simonetta Moisè, sposata 26 anni prima, da 25 costretta da una malattia sulla sedia a rotelle. Poi si toglie la vita.

E’ il 4 febbraio 2012 e tocca a Domenica Menna, autista di scuolabus, 24 anni, viene raggiunta in auto a Fognano, costretta a fermarsi e uccisa con la pistola d’ordinanza dall’ex fidanzato vigilante Salvio Chirullo. Iniziano un dialogo che finisce male, lui le spara. Poi si suicida.

Un giorno dopo, il 5 febbraio, in Via Buffolara 62,  Ave Ferraguti, 72enne, allettata da una malattia, è stata strangolata dal marito Luciano Ugolotti, devastato dalle condizioni della moglie, e dai continui ricoveri in ospedale. L’uomo, dopo l’omicidio, ha chiamato i soccorsi e si è costituito.

Il 17 luglio 2013 Michelle Campos Verde, 20enne peruviana, è stata uccisa a martellate, poi nascosta sotto il letto nell’appartamento in Via Rondizzoni avvolta da lenzuola dall’ex fidanzato 22enne ecuadoregno Alberto Munos. Un delitto premeditato, costato al giovane 30 anni di reclusione.

Il 25 gennaio 2013 scompare da Albareto Florentina Nitescu, 34enne rumena il cui corpo non viene mai rinvenuto.  E’ indagato per omicidio volontario il compagno, che forse la donna voleva lasciare, Paolo Devincenzi. Le ossa sono state cercate a lunga senza successo anche nel cimitero del paese, gestito dallo stesso Devincenzi.

Poco dopo Natale, è il 27 dicembre 2013 quando Gabriele Montanari uccide la madre Dolores Leonardi, 57 anni. Una famiglia che ha avuto due vite, nella prima, è stata felice. Nella seconda, il marito di Dolores, Bruno si è impiccato in garage, il figlio Gian Luca è morto a 19 anni affogato dopo un incidente in auto nel gennaio 1997. L’altro figlio, Gabriele, ha accoltellato la madre, durante un raptus, nell’appartamento all’8 di Via Pacinotti, dopo una vita di sballi, sbandi, fantasmi troppo grandi per conviverci. Dopo una breve carcerazione, per Montanari è scattata la riabilitazione in Opg, con la speranza di lasciare fuori gli incubi.

Il 7 dicembre 2015 tocca ad Alessia Della Pia, 39 anni. Fragile, complessa, madre di un figlio di 19 anni, un amore malato per Mohamed Jella, tunisino pregiudicato violento tossico e sfuggente. Alessia lo aspetta, quando finisce in carcere, quando esce vanno a vivere insieme. Fino al giorno in cui Alessia viene brutalmente picchiata, massacrata di botte e forse affogata, poi portata giù dalle scale da Jella, che chiama il 118, poi fugge in Tunisia. L’uomo è tuttora latitante.

Girano le pagine del calendario, ci avviciniamo alla cronaca recente. E’ sabato 10 settembre 2016, quando poco dopo le 18 Luigi Colla, operaio rissoso e complesso,  accoltella Elisa Pavarani, operaia sorridente, 39 anni, che dopo una relazione di 13 lo aveva lasciato. Lei voleva prendere le sue ultime cose nell’alloggio di Via Sidoli dove avevano passati tanti momenti felici, lui trattenerla. L’ha intontita con lo spray, poi ammazzata a coltellate prima di coprirla con un lenzuolo e fuggire in bici, in giro per la città, sino all’arresto. Colla è in Via Burla, in attesa del processo.

Ed eccoci al 26 dicembre 2016, l’altro ieri, oggi, domani. Samuele Turco con la complicità del figlio Alessio uccide Luca Manici, travestito, in arte Kelly, e la propria ex, Gabriela Altamirano, argentina, che si prostituiva per mantenerlo ma voleva dire basta. Se Kelly viene uccisa a coltellate, la Altamirano viene prima strozzata con una calza a rete, poi accoltellata all’inguine, fino a morire dissanguata per le ferite nelle parti intime. Samuele Turco è in carcere a Parma, Alessio a Reggio. Sui perchè, si indaga ancora.

Di Paolo Cocconi e Arianna Rivara, è storia odierna. RILEGGI: Parma, tragedia in Via Gibertini: uccide la compagna e si suicida.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here