Pugni, morsi e minacce pesanti: patteggiano due ex violenti

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Violenza, quella sulle donne, che sembra non trovare pace. Due sono i casi di cui si è discusso oggi nel tribunale di Parma. Sebbene le età e le nazionalità degli aggressori siano diverse, i maltrattamenti conservano dei punti in comune in entrambe le vicende.

Il primo dei due casi vede come protagonista A.M, un 28enne di origine albanese ad oggi residente nel reggiano. L’uomo è stato accusato di aver maltrattato la sua ex fidanzata, una giovane dell’est Europa che risiede a Parma, attraverso violenze non solo fisiche ma anche verbali. La donna, dopo i continui comportamenti violenti riscontrati dall’uomo durante la relazione, ha deciso di interrompere definitivamente i rapporti con l’uomo. Scelta, quella della giovane, non accettata dall’albanese: nel luglio 2016, con una scusa è riuscito ad avere di nuovo contatti con la ex fidanzata. In quella occasione le ha sferrato dei pugni in testa e l’ha afferrata per i capelli, strattonandola dalle spalle e dalle braccia, causandole innumerevoli lividi.

Nonostante il brutale episodio dello scorso luglio, l’uomo, non intenzionato a fermarsi, ha proseguito le violenza attraverso chiamate in cui  minacciava la ex fidanzata di morte. La donna, dopo essersi rivolta alle autorità competenti, è riuscita ad ottenere nello scorso settembre il divieto di avvicinamento da parte dell’ex nei suoi confronti.
La sentenza di oggi del gup Alessandro Conti non è stata sospesa: A.M. ha patteggiato due anni e otto mesi di reclusione per i reati di maltrattamenti e lesioni.

Il secondo caso tratta invece una violenza familiare. La vittima è una donna di origine marocchine. Il marito B.E.H., un connazionale 48enne residente a Parma, la sottoponeva a continue violenze. La accusava di continue mancanze, le stringeva con forza e le mordeva la fronte fino a farla sanguinare, per poi colpirla con forti pugni al petto.  Il tutto si svolgeva davanti agli occhi inermi dei due figli minorenni. L’uomo ha proseguito con le violenze, arrivando a minacciare di morte la moglie. Oggi il 48enne ha patteggiato davanti al gup un anno e sette mesi di reclusione, con pena sospesa.

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