I consigli su dove investire nel 2017

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Come investire nel 2017? In che modo orientare le proprie strategie per gli investimento online del nuovo anno, magari cercando di ridurre i rischi, contenere le perdite, massimizzare i profitti e i guadagni con i propri investimenti sicuri? La domanda è, naturalmente, da un milione di dollari. Tuttavia, niente ci vieta di fornire qualche tiepido riscontro in merito agli investimenti sul dollaro, una valuta che sarà tra le massime protagoniste nel corso del 2017, e che potrebbe rappresentare per voi un’adeguata fonte di fortuna e di soddisfazioni.

Ma come investire online sul dollaro nei prossimi mesi? Ve lo racconta Roberto, esperto di finanza di e-investimenti.com.

Cominciamo con il ricordare che il dollaro statunitense ha aperto l’anno al ribasso, chiudendo in calo per la seconda settimana di fila. Si può dire che i mercati abbiano ormai digerito il tema di una crescita più forte per effetto delle politiche di Trump. Questo significa che nel breve non è automatico che il dollaro salga di fronte a dati USA positivi, o perlomeno che riesca a inaugurare nuovi massimi oltre quelli recenti. I mercati infatti attendono gli annunci di politica economica di Trump prima di proseguire o negare il trend precedente. Considerato che gli annunci non si vedranno prima del discorso del discorso di insediamento di Donald Trump (e probabilmente bisognerà attendere ancora oltre), probabilmente i prossimi giorni saranno molto contenitivi e difensivi per la valuta verde.

Sul fronte dei dati macroeconomici che potrebbero fornire qualche spunto al dollaro USA, quelli di venerdì (vendite al dettaglio e fiducia del Michigan) sono stati positivi, ma un po’ più deboli delle attese. Questa settimana usciranno molti dati importanti, a partire dall’indice Empire domani, primo indicatore di gennaio, per poi proseguire con inflazione e produzione industriale, e Philly Fed. Importanti saranno anche i molti discorsi Fed in calendario, tra cui quello della numero 1 Janet Yellen. Dai dati si attengono indicazioni positive e i discorsi Fed confermeranno verosimilmente una tendenziale preferenza a favore di due-tre rialzi dei tassi quest’anno. Salvo delusioni, il dollaro dovrebbe stabilizzarsi, mantenendosi comunque al di sotto dei massimi d’inizio anno.

Quanto sopra, naturalmente, val per il breve termine. E per il medio – lungo periodo? In questo caso, il panorama sembra essere ben più complesso e variegato, e probabilmente bisognerà attendere un po’ di tempo per poterne sapere di più. Alle determinanti di influenza a stelle e strisce (politica fiscale di Trump, politica monetaria della Fed) bisognerà infatti aggiungere le determinanti che interessano più direttamente le valute controparti.

Per quanto concerne l’euro, ad esempio, ci attendiamo ben poche novità fino all’estate: la BCE ha inserito il proprio pilota automatico confermando un piano di quantitative easing per tutto l’anno (pur a importo ribassato) e salve qualche limatura sulla base degli aggiornamenti dei dati macro economici, non crediamo che vi sarà spazio per radicali variazioni del proprio orientamento. Nella seconda parte dell’anno si inizierà invece a discutere in maniera insistente del tapering e della conseguente normalizzazione del proprio contesto operativo. Per la sterlina, infine, gli occhi saranno ben aperti sulle negoziazioni per l’uscita dall’Unione Europea: tra desideri di soft Brexit e progetti più concreti di hard Brexit, l’aleatorietà sembra essere notevole, e i rischi al ribasso per la valuta britannica sono ben presenti negli scenari finanziari…

 

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