PD – Verso le primarie, il poker di candidati si presenta

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Quattro candidati, una data: il 5 marzo. Quel giorno dalle primarie uscirà il candidato sindaco del PD che verrà sostenuto in modo unitario dal partito. In lizza Nicola Dall’Olio, classe 1969, esperto di agricoltura, capogruppo PD in consiglio comunale, Gentian Alimadhi, 44 anni, avvocato di origini albanesi, Dario Costi, 45 anni, architetto e insegnante universitario, Paolo Scarpa, ingegnere, 59 anni.

Assente, Francesco Samuele, che ha rinunciato alla corsa (RILEGGI LE MOTIVAZIONI). Tra gli obiettivi comuni, integrazione, maggior risalto all’urbanistica, soluzioni per sicurezza e degrado da risolversi con l’ascolto del cittadini.

Ecco le fasi salienti della presentazione dei quattro democratici (in rigoroso ordine di parola). Ciò che emerge è la parola “ascolto”, intesa come incontro e dialogo coi cittadini, e la parola rilancio: Parma deve essere più sicura, meno soffocata dal degrado, culturalmente più vivace e proiettata al futuro.

Nicola Dall’Olio: “Dispiace che, di nuovo, non ci siano candidati donna, dispiace anche l’assenza di Francesco Samuele, ma ci riempie di orgoglio l’essere riusciti a mobilitare e coinvolgere tante persone  Le primarie devono servire a costruire un progetto per la città. I problemi sono tanti: l’insicurezza, i luoghi abbandonati dalle precedenti amministrazioni che sono diventati luoghi di degrado, ma anche il disagio sociale.

Pizzarotti ha ragione, lascia la città meglio di come l’ha trovata, in fallimento, ma non guarda abbastanza al futuro: Parma deve essere una città europea, non può stare ai margini, ha delle eccellenze che la possono e devono tenere in alto guardando oltre in termini di investimenti e di infrastrutture, come l’alta velocità, come la Tibre. Parma non deve rimanere ai margini perchè i suoi cittadini non vi rimangano. La città deve preoccuparsi di chi è vittima dell’esclusione sociale, l’obiettivo è rilanciare Parma perchè la comunità possa andare avanti unita insieme”.

Gentian Alimadhi. “Non voglio rappresentare i nuovi parmigiani, ma tutti i parmigiani. Voglio una Parma migliore per i miei figli, per me presentarmi non è un atto di presunzione ma di responsabilità e di libertà” – spiega l’avvocato di origini albanesi. “Si parla tanto del mio passato, dell’arrivo sui barconi, io voglio pensare al mio futuro e a quello dei miei figli, che sono nati in Italia, hanno nomi italiani, vanno a scuola coi parmigiani. Questa città mi ha permesso tramite l’integrazione di realizzarmi, dico Parma per scelta perché questa città merita di essere amata, bella e dignitosa, merita di riempire di orgoglio chi ne fa parte. Parma è una città di cultura, deve solo ricordarselo: ce la può fare, ha qualità e risorse, deve solo lavorare su esse per risolvere le problematiche, rifiuti e degrado, urbanistica, welfare. Abbiamo mille idee in testa, sulla sicurezza, tema più sentito dai parmigiani, io non accetto che i miei figli non possano uscire di casa tranquilli, e sulla solidarietà: i vicini di casa non si conoscono più, non si parlano più. Questa non è Parma, io sono favorevole anche alle ronde organizzate, non come le vede Salvini, coordinate magari dai vigili, fatte da ex uomini delle forze dell’ordine per reprimere, ma anche per segnalare lampadine rotte e piccoli guai“. E sul l’immigrazione: “Deve essere regolamentata”.

Dario Costi. “Faccio chiarezza, sono iscritto al Pd dai tempi di Veltroni ad oggi. Sono architetto, insegno ad architettura, lavoro sul progetto urbano, che non è inteso come regole ma come relazioni urbane tra le città per predisporre le persone alla collaborazione. A Parma Urban Center ho lavorato tanto sul tema di Parma città futura, Parma città per le persone. Voglio discutere sulla città, sui temi della città per costruire la Parma di domani. Parlando con le persone ho avvertito grande voglia di ripartire, non sfiducia sui destini della città e la cosa mi ha emozionato: c’è voglia di rilanciare la città, e io voglio mettere energia in questo, creare un progetto condiviso in cui il sindaco gioca in una squadra coinvolgendo il maggior numero di giocatori possibile inventano anche moduli nuovi costruendo un gruppo vincente per la città.  I punti deboli della città li conosciamo. Per il degrado voglio capire cosa è successo parlando con le persone per dare risposte a tutti tramite un programma condiviso, lavorando sui quartieri. Parole chiave?Lavoro facilità famiglia povertà. Parma è in un momento di grande difficoltà, e ha voglia di entrare in campo per migliorare le proprie condizioni e migliorarsi”.

Paolo Scarpa: “Mi farebbe piacere facessero le primarie anche altri partiti, i recinti politici fanno male. L’ultimo sindaco del PD è stato Lavagetto, ed è stato un grande sindaco, ringrazio i miei “competitori” (alle primarie ndr) perché si mettono in gioco e affrontano una sfida importante, rappresentando la sfida della contemporaneità, in particolare Gentian. Questa città ha pagato un tributo enorme ai recenti errori politici, ma la città deve ripartire in un moto di orgoglio con la forza della novità. Le primarie non devono essere una corsa ai posti di potere ma a regalare una classe politica all’altezza della qualità e della cultura di Parma, oltre che della sua civiltà democratica.  Ho un appello per chi di noi vincerà le primarie, e per chi diventerà sindaco: dia spazio ai giovani e lavori sul diritto agli asili, sull’incentivare la maternità anziché farla vivere come un peso, lavori sulle fasce deboli, su un welfare all’altezza della storia della città e delle rivoluzioni sociali che Parma ha fatto. Inoltre sul rilancio della cultura e delle scienze”.

Per rivedere il video integrale della conferenza fare clic qui.

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