Camattini, secondo furto in dieci giorni. I titolari: “Stu Pasubio abbandonato dal Comune, solo e senza luci”

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E’ luccicante, argentato, festoso come se il Natale non fosse finito. Camattini vende complementi d’arredo di gusto e raffinata particolarità da generazioni: prima erano in via Garibaldi, poi si sono spostati in zona via Pasubio dove avevano il magazzino. Ora, l’attuale dimora è in via Rastelli, uno dei negozi nuovi del complesso dello Stu Pasubio, dopo l’esproprio da parte del Comune della precedente sede per realizzare l’intero comparto.

Da un mese però l’incubo si chiama ladri. L’ultima visita, nella notte tra martedì e mercoledì. I malviventi hanno scardinato e forzato un infisso con un grosso cacciavite, schermato l’impianto d’allarme e introdotti dal fianco che “guarda e bacia” il retro del Teatro Lenz. Una volta dentro hanno rubato alcuni computer, uno schermo, alcuni piccoli bijou d’arredo che luccicavano, scambiati per argento.

Poi hanno scassinato la cassa, ma era vuota. Più elevato il danno del valore di quanto sottratto, infinita la stanchezza dei titolari.

“Prima di Natale mi hanno aperto la macchina – racconta Gianluca Camattini – poi sono venuti cinque o sei giorni fa, rubando computer, cellulari, iPad, due computer Apple, strumenti che noi utilizziamo per fotografare la nostra merce”. E ci vuole poco a far salire il conto di macchinari e programmi intorno ai 10 mila euro.

“E stanotte di nuovo- continuano Gianluca e la sorella Chiara – siamo stanchi. Siamo stanchi perché questa zona è bellissima ma abbandonata. Ci sono due telecamere, installate qui fuori dal Comune, una che garantisce anche la copertura visiva a 360 gradi. Ma sono scollegate, non funzionano. E allora a cosa servono? Come deterrente a quanto pare non bastano. E i lampioni, tutti senza lampadine. Qui la sera è quasi buio pesto”. L’illuminazione resta il grande problema di questa area. Funziona un lampione su cinque e il buio non fa altro che attirare i ladri.

 

Camattini ha provato a contrastare il buio, lasciando accesi i lampadari esposti in vetrina. “Per esserci e fare luce, in qualche modo fare bellezza sempre, anche di notte. Qui davanti parcheggia chi va alle serate del Wopa è un modo per far vedere sempre la vetrina, ma i ladri hanno staccato le lampadine di due lampade esposte in vetrina. A loro la luce da fastidio”.

IVRI passa, soprattutto di giorno ma è la notte che i malviventi hanno gioco facile.

Questa zona era meravigliosa, c’erano tante piccole botteghe artigiane, tanti negozi che avevano una storia ed una identità. Sono stati fatti smaniare con la scusa della riqualificazione, invece il quartiere è stato ucciso, anziché abbellito. Basterebbe tanto poco per farne un’area attrattiva e brulicante di possibilità. Altre città invidiano una zona come questa. Una città come Milano questa zona l’avrebbe valorizzata grazie a questo bellissimo contrasto tra il moderno e l’antico dei vecchi magazzini artigiani”.

Ora i gestori dell’azienda famigliare Camattini potenzieranno gli allarmi ma questo basterà se nel frattempo l’amministrazione non ripristina le luci stradali e assicura maggiore controllo? I ladri, si sa, tornano sempre dove hanno già colpito indisturbati.

leggi il reportage: Stu Pasubio, viaggio fotografico in un cuore senza anima. Una riqualificazione fallita?

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