Arrestato l’aggressore dell’isola ecologica di Lesignano: la vittima resta con danni permanenti

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Era l’11 giugno scorso, 2016, quando una violenta aggressione scosse Lesignano Bagni. Nei pressi dell’isola ecologica un uomo era stato ritrovato a terra con un forte trauma facciale e contusione celebrale. Vivo solo grazie a quello spirito di sopravvivenza che pochi secondi prima di perdere i sensi gli ha fatto prendere il telefono in mano e chiamare il cugino per chiedere aiuto.

Sul posto erano intervenuti i militi del 118 che hanno trasportato d’urgenza il ragazzo 29enne di origine marocchina all’ospedale e i Carabinieri della stazione di Langhirano.

L’aggressore era riuscito a scappare facendo perdere le sue tracce a bordo di un monovolume grigia. Non era del posto, nessuno lo conosceva e le indagini si sono fatte complicate. Grazie all’aiuto della comunità magrebina del paese e dei residenti gli investigatori sono riusciti tuttavia a rintracciare finalmente il colpevole: un altro uomo di origine marocchina di 55 anni residente a San Polo di Torrile, operaio, regolare, con piccoli precedenti a suo carico. Ora l’aggressore si trova in carcere con l’accusa di lesioni gravissime e aggravate.

Il 29enne trascorse diverso tempo in ospedale, solo dopo un paio di giorni riusci a parlare con i Carabinieri cercando di ricostruire l’accaduto. Dall’aggressione ha riportato danni permanenti all’apparato vestibolare nell’orecchio interno, quell’organo che permette l’equilibrio.

Dopo mesi di indagini spunta anche la causa dell’aggressione. Motivazioni banali che certo non sono proporzionali alla violenza subita. I due uomini avevano avuto dissapori davanti all’isola ecologica perché si contendevano pochi metri di fili elettrici lasciati abbandonati davanti alla struttura. Ad avere la meglio il giovane. Il 55enne tuttavia non si è arreso, si è nascosto nei pressi della macchina del connazionale, parcheggiata a qualche centinaio di metri di distanza e lo ha atteso armato con una spranga di ferro. Quando il più giovane è tornato alla macchina e si è diretto al vicino fiumiciattolo per lavarsi le mani, l’uomo l’ha sorpreso alle spalle colpendolo alla testa con l’arma per poi darsi alla fuga.

Gli investigatori con poche informazioni iniziali alla mano sono riusciti a consegnare alla giustizia il colpevole soprattutto grazie alla collaborazione dei cittadini che hanno permesso di avere un primo identikit: un operaio che lavorava per un’azienda di pulizia e girava con un monovolume. Da lì le indagini hanno fatto il loro corso, dopo il riconoscimento da parte della vittima e la convalida da parte della Procura della Repubblica, l’arresto di ieri, 10 gennaio.

 

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