Un sms a Gabriela: “Vieni, c’è un cliente per te”. Poi Turco l’ha strozzata e accoltellata

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Non hanno parlato con i magistrati, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Alessio e Samuele Turco, figlio e padre accusati dell’omicidio di Luca Manici, travestito, in arte Kelly, e della ex di Samuele, da lui avviata alla prostittuzione, Gabriela Altamirano (RILEGGI I FATTI – LA VICENDAL’ARRESTO). 

Come prevedibile (RILEGGI LE ANTICIPAZIONI) i due, difesi dall’Avvocato Laura Ferraboschi, ex legale anche di Mario Alessi, il padre, e da Elisa Furia, assegnata d’ufficio, il figlio, hanno scelto di non rispondere alle domande del giudice, che per loro ha confermato la custodia cautelare in carcere.

 

Per entrambi, resta pesantissima l’accusa: duplice omicidio aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dallo stalking per il padre, “solo” concorso in duplice omicidio per il ventenne Alessio.

Su Samuele Turco pende inoltre l’accusa di “possesso e fabbricazione di documenti falsi”: l’uomo era infatti in possesso di un documento appartenente ad un’altra persona, che ne aveva denunciato lo smarrimento tempo fa, cui aveva appiccicato la propria fotografia. Un preparativo di fuga, forse.

fotocollage Parmapress24.it - immagini La Stampa.it
fotocollage Parmapress24.it – immagini La Stampa.it

ULTERIORI DETTAGLI SULLA NOTTE DEL DELITTO – Emergono intanto, dalle indagini, ulteriori dettagli sulla notte del duplice omicidio. Come rivela la Gazzetta di Parma, il primo a morire sarebbe stato Luca Manici, trafitto da diciotto coltellate, al cuore quella mortale, inferte da Turco. Poi, e qui entrerebbe in gioco il figlio Alessio, il corpo massiccio, impossibile da spostare per l’esile e provato Samuele, da solo, sarebbe stato nascosto sotto il divanetto.

A quel punto dal cellulare della Kelly un sms a Gabriela, scritto dalle mani assetate di sangue di Turco: “Corri, c’è un cliente per te”. Peccato quel cliente fosse la morte, cui si è trovata davanti appena arrivata nel casale a luci rosse. A quel punto è stata prima strozzata con una calza velata, a rete, tipica di quel mondo fatto di luccichini e perversione, poi, accoltellata all’inguine, ultimo sfregio mentre moriva dissanguata.

Il movente, ormai pare certo, solo economico. Nessun amore disperato, solo la fame di quel denaro con cui lei, prostituendosi, manteneva Turco e la sua sgangherata vita fatta di famiglie e figli sparsi: lasciarlo e “mettersi in proprio” le ho costato un viaggio all’inferno. Partito dall’Angelica Vip Club.

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