PUMS, Amici di Beppe Grillo: “Così si cementifica la città”

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Gli “Amici di Beppe Grillo” si scagliano contro il nuovo Piano Urbanistico del Comune di Parma, secondo loro troppo poco attento al verde e diretto alla cementificazione della città

“La provincia di Parma, da un recente studio della Commissione Europea, è una delle zone del continente europeo dove il fenomeno della cementificazione risulta più grave ed accelerato. Parma è fra le città più cementificate d’Europa. Tra il 2003 ed il 2008 il ritmo di consumo di suolo agricolo in Emilia Romagna è stato di 8,4 Ha/giorno e Parma è in testa alla classifica per l’urbanizzazione pro capite con circa 9 mq / abitante all’anno.

Questa corsa sfrenata alla cementificazione ha diminuito enormemente il territorio dedicato alle produzioni locali (come il foraggio per le mucche che danno il latte per la produzione di Parmigiano Reggiano) ed ha causato una disastrosa impermeabilizzazione del terreno compromettendo irrimediabilmente le funzioni biologiche del suolo.

Nuovi progetti di intervento locale capaci di offrire un miglioramento della sostenibilità dell’ambiente edificato devono essere visti come percorsi di partecipazione della visione strategica che tiene conto di tutto: ambiente, salute umana, materiali, risorse.

Quindi si devono applicare in concreto strategie condivise, confrontandosi con la reale operatività dell’attuazione (fattibilità tecnica, convenienza economica, praticabilità sociale).
Vogliamo una revisione degli strumenti urbanistici per focalizzarli su punti per noi essenziali, quali il no al consumo del suolo, la ristrutturazione e il recupero di edifici ed aree esistenti, già a vocazione edificatoria, secondo pratiche di bioedilizia per avere edifici passivi o a basso consumo energetico.

Alla luce del fallimento economico amministrativo locale è necessario cambiare paradigma e usare gli incentivi delle fonti rinnovabili, poiché essi possono ripristinare un mercato virtuoso dell’urbanistica.
Numerosi Comuni stanno sperimentando con successo sia il “bilancio partecipativo”, sia gli strumenti referendari. In gergo si chiamano anche tecniche di “pianificazione partecipata” che consentono di prendere decisioni migliori poiché i cittadini sono coinvolti direttamente nel processo di trasformazione del territorio.
I cittadini debbono poter deliberare sulle scelte urbanistiche importanti nel territorio al fine di evitare cantieri assurdi e infiniti.

Perché questo testo è scritto in corsivo? Perché sono parole non nostre, ma estratte tali e quali dal programma elettorale del sindaco Pizzarotti e del Movimento 5 Stelle locale, quando si presentò alle elezioni.

Chiediamo pertanto, da cittadini della città più verde dell’Emilia Romagna, celebrata come una piccola Parigi proprio per questa sua storica caratteristica, che vengano rispettate le promesse fatte in campagna elettorale, che valgono come patto morale, oltre che sociale, fra gli eletti e gli elettori, e quindi:

1 – si sospenda l’esecuzione del nuovo Centro Commerciale previsto nella zona ex Salvarani, perché il previsto traffico annuo di qualche milione di clienti procurerebbe un grave peggioramento dell’inquinamento atmosferico cittadino, ed in particolare dell’area interessata;

2 – si sospenda la progettazione di ampliamento dell’Aeroporto, in quanto procurerebbe un grave acutizzarsi dell’inquinamento acustico ed atmosferico, giacché è previsto che diventi un hub di smistamento del trasporto su gomma di tutta la pianura padana, come annunciato da SOGEAP;

3 – si sospenda l’esecuzione del nuovo distretto socio-sanitario in Via Sidoli, che cementificherà l’unico campo verde rimasto nell’intera via, ormai diventata una lunga striscia di asfalto e cemento;

4 – si sospenda, in generale, ogni cementificazione in ogni parte della città, per mantenere fede agli impegni elettorali, per non impermeabilizzare ulteriormente una città ferita dall’ultima alluvione, mai occorsa nei secoli passati da parte del torrente Baganza, a riprova che questa città ha raggiunto ormai una saturazione di cemento ed asfalto oltre alla quale non si può andare se non sfidando le leggi della Natura;

5 – si sospenda l’esecuzione di modifiche viabilistiche legate a scellerate scelte urbanistiche, come la bretella per chiudere l’anello della tangenziale – totalmente inutile –, ed in particolare l’allaccio alla bretella Tirreno Brennero autostradale, su cui il Comune di Parma ancora non si è espresso negativamente in maniera chiara, come invece hanno fatto altri Comuni vicini, per dedicare gli investimenti pubblici semmai alla realizzazione di linee ferroviarie o filoviarie anziché puntare alla mobilità su gomma, altamente inquinante;

6 – si verifichi che, a causa di tutti i nuovi cantieri annunciati dal Comune (nuove strade, nuovi centri commerciali, nuovo aeroporto cargo) non si superino i limiti di inquinamento ambientale imposti dalla Regione Emilia Romagna la quale, va ricordato, è la più inquinata d’Italia, e che queste verifiche siano sottoposte ai cittadini nella massima trasparenza, prima di ogni decisione di pianificazione urbanistica;

7 – si provveda alla tutela dei campi, prati, ambiente naturale corrispondente alle zone urbane e suburbane, mantenendo fede all’impegno preso, e cioè allo slogan elettorale: “Stop a Nuovo Cemento” e si revochi immediatamente e per sempre il taglio degli alberi sani, come i caki, che contribuiscono a ridurre l’inquinamento;

8 – si provveda a potenziare la rete di piste ciclabili oggi ancora incomplete;

9 – si potenzino, anche in esito alla gara recentemente attuata sulla gestione del trasporto pubblico cittadino, frequenza e penetrazione nel territorio dei mezzi pubblici, con prolungamento delle tratte nelle località limitrofe la città quali Baganzola, per esempio, privilegiando l’utilizzo del filobus anziché dell’autobus;

10 – si riducano, anche in esito alla gara recentemente attuata sulla gestione del trasporto pubblico cittadino, le tariffe dei mezzi pubblici, in particolare per le categorie di cittadini più deboli, ma anche ipotizzando agevolazioni per coloro che fanno compere in centro, al fine di ravvivare l’economia locale e la vita cittadina;

11 – si rendano finalmente operative le disposizioni normative che impongono il libero accesso ai mezzi pubblici da parte dei diversamente abili, siano gli ascensori in Stazione Ferroviaria, siano la piattaforme sui bus, o qualunque misura finalizzata alla rimozione di ogni altro impedimento;

12 – da ultimo, ma più importante di tutti, si mantenga fede alla promessa più significativa, ovvero fare partecipare i cittadini a queste scelte, e non solo attraverso le presenti osservazioni, ma con un coinvolgimento più capillare e diretto, che concretizzi l’idea di partecipazione illustrata sul programma elettorale ed in cui noi abbiamo creduto”.

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