100 migranti di Cona trasferiti a Bologna. Pizzarotti: “Modello Prefetti non funziona”

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foto ANSA

Sono arrivati all’Hub regionale di smistamento di via Mattei a Bologna i primi migranti partiti dal centro di accoglienza di Cona, Venezia, dove due giorni fa c’è stata una rivolta dopo la morte di una donna ivoriana. La donna è stata dichiarata morta per cause naturali ma la situazione igienica quasi insostenibile del centro, denunciata anche dagli stessi “accolti”, rende difficile non collegare il decesso alla situazione ambientale. Per questi motivi dentro la struttura si era accesa una vera e propria rivolta dei migranti che ora sono stati trasferiti e poi verranno smistati in vari comuni e centri.

Il pullman, con i primi 100 trasferiti, è stato fatto entrare nel cancello della struttura, ex Cie, presidiata fin dalla mattinata da Polizia e Carabinieri. Il trasferimento è stato disposto dal ministero dell’Interno.

L’arrivo del bus è stato accolto da un presidio organizzato da un gruppo di area anarchica e antagonista, circa una decina di persone. Hanno esposto uno striscione con scritto: “non siete soli, solidali con chi si rivolta”. Questi non hanno causato tensioni o difficoltà alle forze dell’ordine.

Ancora non è chiaro dove queste 100 persone finiranno e se alcuni potrebbero arrivare a Parma e provincia ma stando all’andamento di distribuzione che si è avuto sin ora e al fatto che alcuni comuni continuano a chiudere i cancelli dell’accoglienza questo non è improbabile. Inizialmente si parlava tuttavia di Modena.

Il sindaco Pizzarotti aveva giusto commentato questa mattina, ospite della trasmissione di La7, Omnibus, che “il modello dei Prefetti non sta funzionando. Non c’e la struttura, non ci sono i controlli, non c’è una filiera che li tenga occupati (i migranti). Non si tratta di cooperative si, cooperative no”.

Anche Alan Fabbri, capogruppo di Lega Nord in regione e del segretario nazionale LN Emilia, Gianluca Vinci hanno commentato duramente la vicenda “Siamo stanchi di vedere l’Emilia utilizzata come una “pattumiera”, ogni volta che non si sanno dove smaltire i rifiuti provenienti dalle regioni del sud, oppure, in questo caso, quando c’è da gestire un’emergenza come quella degli immigrati richiedenti asilo. Il presidente Stefano Bonaccini non sa prendersi le proprie responsabilità e scarica sui suoi cittadini i problemi che è costretto a mandare giù, per ordini di scuderia interni al Pd”.

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