Sicurezza a Parma, Alfieri: “Il 2016 si chiude all’insegna dell’insicurezza”

0

Pizzarotti ha ignorato troppo a lungo i segnali della città e la lotta al degrado comincia tardi, in coincidenza con la campagna elettorale

Il 2016 si chiude come era iniziato: all’insegna dell’emergenza sicurezza. “L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa, quando un paio di malviventi si sono introdotti in un condominio in Via Argonne: dal giardino privato di un alloggio sfitto sono saliti lungo il pluviale e, prima sollevando la tapparella blindata, poi forzando la finestra, sono entrati in un appartamento e si sono portati via gioielli e contanti”.  Spiega Luigi Alfieri, candidato sindaco alle elezioni amministrative del 2017 e prosegue. “E’ un caso emblematico di una situazione insopportabile. I  giorni di Natale sono stati l’ennesimo sfacelo di appartamenti svaligiati e lasciati nel caos, da Via Calatafimi a Via Zarotto, passando per Via Chiavari, senza risparmiare le attività commerciali bersagliate da continui assalti. Finisce un anno che ha evidenziato tutte le fragilità della nostra città. Lo dimostrano drammaticamente le classifiche del Sole 24 Ore e di Italia Oggi, lo dimostrano le pagine dei giornali costellate di furti, truffe, scippi, anche se in realtà ne viene, spesso, raccontata solo una minima parte”.

“Se i parmigiani sono insicuri nelle loro case – prosegue – non va meglio nelle strade di alcuni quartieri cittadini come San Leonardo, Oltretorrente, Pablo, zona di via Piacenza, che sono nelle mani degli spacciatori in bicicletta, ultimo anello della catena della vendita di droga, disperati a disposizione di trafficanti senza scrupoli, che creano disagi e paura negli abitanti. Negli ultimi mesi questi “cavallini” si spingono sempre più nei parchi cittadini maggiormente degradati e, di tanto in tanto, fanno capolino attorno alla Cittadella e in via Bezzecca”.

“La classifica sulla sicurezza nelle città italiane stilata del Sole 24 Ore – aggiunge Alfieri – fotografa la situazione in modo inequivocabile confermando quanto aveva già evidenziato Italia Oggi. Parma è 87esima per l’ordine pubblico, 97esima per gli scippi, 85esima per i furti. Allora sorge spontanea una domanda: cosa manca alla nostra città che invece hanno Aosta, Trento, Belluno e Sondrio, che sono le provinciali più sicure? Considerato che dotazioni di mezzi e uomini sono proporzionalmente uguali per ogni area urbana e le leggi dello Stato valgono ovunque allo stesso modo, urge una riflessione sul perché Parma a parità di condizioni non è tra le 84 città più sicure d’Italia. C’è qualcosa che non funziona in città”.

“La prima risposta evidente è che fino a pochi mesi fa nessuno tra i politici locali con responsabilità amministrative, si è reso conto delle dimensioni del problema degrado e ordine pubblico: nel discorso del Sindaco all’ultima celebrazione di Sant’Ilario, non si è mai sentita la parola sicurezza. Per anni si è negata la necessità di utilizzare la polizia municipale in modo sistematico per il mantenimento dell’ordine pubblico, salvo poi varare in questi giorni, nell’imminenza delle elezioni, la pattuglia anti degrado: fino a sei mesi fa, Pizzarotti scaricava le responsabilità sulle autorità di governo e sul Parlamento dicendo che nulla può fare il Comune.  Poi, all’improvviso, ha scoperto di possedere uno strumento a costo zero per i cittadini. Basta riorganizzare la polizia municipale e addestrarla”.

“L’attuale giunta – chiude Alfieri –  in questo campo come in altri, ha dimostrato  di non sapere cogliere i problemi della città. E, ancora adesso, non basta rendersi conto che l’ordine pubblico è un’emergenza. Occorre capire che l’insicurezza è un indicatore sociale. E’ figlia del disagio, della mancanza di lavoro, di una politica dell’immigrazione scorretta, della lenta scomparsa dei negozi in centro e in periferia, del degrado cui è abbandonata la città: quartieri bui, immondizia per le strade, parchi mal tenuti, fontane rinsecchite. E poi non dimentichiamolo: se ci sono gli spacciatori, ci sono i consumatori di droga, e sono tanti. Su tutto questo nel 2017 bisognerà aprire una riflessione profonda”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here