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Mall ex Salvarani, Verdi di Parma: “Referendum, facciamo scegliere i cittadini”

Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, (…), ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi (Italo Calvino).

Calvino sognava la pedagogia dell’immaginazione e sosteneva che uno dei più grandi pericoli nel quale la nostra generazione sta incorrendo è quello di togliere la possibilità di immaginare ai nostri ragazzi.

“E’ un esercizio che dovremo invece fare, da domani, nei prossimi giorni, in tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie della nostra città: i nostri cari bambini, loro, ragione della nostra vita, loro, punto fermo del nostro incerto futuro, come la immaginerebbero la loro città ideale?”

I Verdi di Parma denunciano l’insostenibilità dell’enorme centro commerciale che sorgerà nell’area ex Salvarani.

“Certamente non la immaginerebbero mai fatta di cemento, circondata da auto sfreccianti, intrisa di polveri sottili e pm10 cancerogeni! – scrivono i Verdi – E senz’altro non saprebbero nemmeno lontanamente idealizzarlo un nuovo Centro Commerciale di 165.000 mq e di 250.000.000 di euro di costo monetario (da aggiungerci anche i costi nascosti delle esternalità ambientali, che ancora la nostra vecchia contabilità non contempla)!

Già nel 1992, nel corso della Conferenza di Rio, il primo summit mondiale dei capi di stato sull’ambiente, i bambini venivano riconosciuti come interlocutori privilegiati, capaci di offrire punti di vista originali e utili per promuovere una maggiore sostenibilità nelle nostre città. Il presupposto era che “una città adatta ai più piccoli è in grado di garantire una migliore qualità di vita a tutti i cittadini”.

E le mani sulla città dovrebbero essere quelle dei bambini, prendendo spunto dal capolavoro di Francesco Rosi del 1963.
Su queste premesse, serve una nuova prospettiva attraverso la quale dare forma a politiche di progettazione urbana capaci di prendere in considerazione le reali esigenze dei cittadini.

Invece oggi assistiamo ai soliti Grandi Titoli: 1.500 nuovi posti di lavoro, costruzione a basso impatto ambientale, dalla massima trasparenza, equità e legalità.

E noi singole donne e singoli uomini crediamo inebetiti ai grandi titoloni, senza fermarci a riflettere al mondo giusto che dovremo realmente contribuire a far nascere:

Lavoriamo per indire un referendum cittadino sul progetto Ex Salvarani: che sia il popolo in nome dei propri figli a decidere le sorti di una città, “verde” soltanto fino ai film di Bertolucci, che rappresenti non solo un momento per decidere tra il futuro vero e il futuro millantato, ma anche il momento per informarsi e per capire con profondità le opportunità e i rischi di queste desunte Grandi Opere.

Il popolo è sovrano, e spesso è in grado di fornire chiarezza strategica più lungimirante di governatori e imprenditori.
…e quando quel giorno i bambini corsero là, trovarono sotto l’albero il Gigante che giaceva morto, tutto coperto di petali bianchi”.