Arruolava dal Marocco per spacciare in Emilia. Armati e clandestini: 37 arresti (video)

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Operazione “Myocastor”, 37 arresti, 28 persone denunciate a piede libero. Questa l’importante azione dei Carabinieri di Fiorenzuola D’Arda che ha sradicato una pericolosa organizzazione criminale dello spaccio di droga – cocaina ed eroina – che utilizzava ragazzi immigrati clandestini come “cavallini” fra Lombardia ed Emilia.

Il principale artefice un 41enne di origini maghrebine residente a Milano, Annaoui Bouazza. Dopo 5 mesi di ricerche è stato localizzato nel capoluogo lombardo e dirigeva la maggior parte degli spacciatori individuati nell’indagine. L’uomo era anche ricercato perché doveva scontare anche una pena di 5 anni e mezzo per alcuni reati commessi in provincia di Rimini negli anni 2003-2007.

Bouazza reclutava ragazzi dal Marocco e li faceva entrare nel Paese illegalmente a bordo di auto-treni lungo la rotta  Marocco-Spagna-Francia-Ventimiglia, dietro corrispettivo che variava dai 1500 ai 2500 euro, per poi ospitarli in due appartamenti di Milano. Ragazzi spinti a spacciare dietro a un minimo compenso giornaliero, dai 20 ai 50 euro più vito e alloggio. Giovani e disperati a quanto pare.

Le indagini, capitanate dal maggiore dei Carabinieri Emanuele Leuzzi, sono iniziate nel 2015 quando la provincia di Piacenza è stata oggetto di una invasione di spacciatori provenienti dal circuito milanese che crearono numerose piazze di spaccio nelle zone rurali provocando un forte afflusso di clienti provenienti anche dalle vicine province di Parma, Cremona e Lodi.

Tra le piazze risultava anche il paese di Busseto mentre a Parma stavano iniziando ad organizzarsi ma sono stati fermati  in tempo. Altre piazze erano a Pontenure – Monticelli D’Ongina (Isola Serafini ed Olza) – Castelvetro – Fiorenzuola D’Arda (San Protaso e Felina) – Cadeo (Saliceto) – Castell’Arquato (loc. Dossi) – Carpaneto Piacentino (Travazzano e Nicrosi) – Alseno (Chiaravalle) – Caorso – San Pietro in Cerro – Cortemaggiore oltre che in altri comuni delle limitrofe province quali Castelnuovo Bocca d’Adda (LO), Santa Cristina e Bissone (PV) e Cremona.

Il modus operandi vedeva 3 o 4 ragazzi per ogni piazza dello spaccio. Un palo, un “centralinista” che prendeva gli ordini dei clienti e uno addetto alla vendita. I luoghi, isolati con possibilità di facile fuga. Gli spacciatori avevano l’abitudine di nascondere lo stupefacente in buoni quantitativi sotterrandolo in modo tale da poter muoversi più tranquillamente. Al telefono i clienti chiedevano “bianca o bella” per la cocaina, “scura o brutta” per l’eroina.

I militari hanno scoperto che questi andavano anche in giro armati: fucili, pistole, roncole e bastoni. Armi utilizzate per intimidire i clienti ed evitare discussioni.

Soggetti pericolosi, determinati e senza scrupoli, al momento di essere fermati a bordo di auto rubata e con la droga addosso, non hanno avuto remore nello speronare un’auto civetta dei Carabinieri ferendo un maresciallo o colpendo un brigadiere con un calcio per garantirsi la fuga ed evitare l’identificazione.

Nel corso delle indagini sono state arrestate 14 persone in flagranza di reato (due italiani) ed una su cui pendeva un decreto di espiazione di pena. Sono stati emessi, in base alle prove raccolte, dal GIP del Tribunale di Piacenza Dottor Bersani  27 ordini di cattura di cui 23 eseguiti (4 soggetti sono ricercati); 4 obblighi di dimora ed un divieto di dimora. Tra questi anche un minorenne che è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria che ne ha disposto l’arresto e la reclusione in un’idonea comunità. Sono state deferite anche 28 persone in stato di libertà. Nel corso dell’operazione è stato recuperato quasi un chilo di sostanza stupefacente tra eroina e cocaina.

Dall’indagine emerge e si riconferma la diffusione dell’uso di eroina anche tra i giovanissimi nonostante sia risaputa la pericolosità.

 

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