“San Leonardo che cammina”: ultimo atto, esposto al Prefetto. Sta morendo l’iniziativa per “salvare” il quartiere

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foto prima uscita di San Leonardo che cammina a giugno

“San Leonardo che cammina” lancia l’ultimo appello prima di concludere il suo impegno per il quartiere. Questa volta il gesto è il più formale possibile, si tratta di un esposto all’indirizzo del Prefetto di Parma, Giuseppe Forlani.

Un esposto per mettere nero su bianco la situazione di uno dei quartieri più “caldi” della città, assediato dagli spacciatori quasi a tutte le ore del giorno, presenti in tutti gli angoli delle due principali arterie stradali. Una situazione che molti residenti volevano “combattere” attraverso camminate serali che disturbavano il lavoro dei pusher.

Le passeggiate si sono tenute per tutta l’estate, poi lo sconforto. La frustrazione nel non vedere risultati, nel non sentire l’appoggio delle forze dell’ordine e dell’amministrazione. Molti negozianti si sono ritirati temendo ripercussioni sulla loro attività, altri residenti hanno espresso i loro dubbi: “Ha ancora senso continuare se non ci ascolta nessuno?”. La risposta sarebbe sì, ognuno deve essere il primo promotore di buone azioni per vivere nella città che vorrebbe ma la delusione prevale. Altri, diciamolo pure, hanno fatto da aizzatori sui social per poi nascondersi dietro la tastiera insultando chi per strada ci era andato davvero. Dall’altra parte l’amministrazione che rimpalla la responsabilità allo Stato che non ha soldi e uomini per incrementare l’organico di polizia in città. Colpa anche delle leggi nazionali che permettono ai criminali di tornare in libertà dopo un giorno, disse Pizzarotti in più occasioni.

Ora, l’ultimo gesto del co-fondatore del movimento Andrea Ferrari è quello di rendere formale la richiesta di intervento rivolgendosi al Prefetto in persona. Dopo di che “l’iniziativa non muore, ma io mi ritiro, deluso per quello che poteva essere e che non è stato. – spiega Andrea Ferrari – Credevo che essendo tutti d’accordo sulla drammatica situazione nel quartiere avremmo avuto più appoggio. Invece ci sono continui “tiri indietro” da parte di molti. Sono amareggiato quindi ho deciso che la mia parte l’ho fatta, ora, se vorranno, lascio il testimone a quelli che in questi mesi mi sono stati più vicini in questa iniziativa”.

A settembre le camminate avrebbero potuto proseguire, dalla loro avevano ancora molti residenti volenterosi ma contro la Digos. La divisione operativa della Questura ha richiesto ai fondatori delle camminate per il San Leonardo di redigere per ogni uscita la lista dei partecipanti, con nomi e cognomi e almeno 3 giorni di preavviso. Una richiesta che ha dell’assurdo anche se voleva essere una tutela contro eventuali attacchi di esponenti della Parma antifascita. Una richiesta che ha “ucciso”, anche se involontariamente (forse), San Leonardo che cammina.

Le richieste del reparto Digos della Polizia trovano fondamento nella risaputa collaborazione di alcuni membri di Casapuond alle passeggiate. Partecipazione che aveva creato scontri anche con i City Angels e per cui si era deciso di farli “camminare” in serate differenti. Sulla situazione Ferrari aveva più volte ribadito la non politicità del progetto e la libertà per chiunque di partecipare ma lo scorso ottobre alcune scritte erano apparse sui muri del quartiere. “San Leonardo che cammina…con i neofascisti???” si leggeva (San Leonardo che cammina accusata di neofascismo. La replica: “Parteggiamo solo per il bene della città”).

Ora l’esposto al Prefetto con la speranza che qualcosa si smuova davvero.

(AriBe)

IL TESTO DELL’ESPOSTO AL PREFETTO FORLANI – 

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All’attenzione del Signor PREFETTO DI PARMA

I sottoscritti cittadini, abitanti nel Quartiere San Leonardo reputano necessario esporre quanto segue: il presente atto ha lo scopo di porre all’attenzione del Prefetto di Parma accadimenti che si inseriscono nell’ambito di situazioni pericolose per l’incolumità dei residenti nell’area San Leonardo e zona stazione, affinché vengano effettuati gli opportuni accertamenti, nonché messi in atto tutti i provvedimenti che la situazione richiede come necessari.

DESCRIZIONE CRONOLOGICA  DEGLI ACCADIMENTI

I residenti del San Leonardo, esasperati dalla situazione di abbandono, hanno manifestato pacificamente con una fiaccolata di protesta già il 13 marzo 2015.

Dopo qualche mese, le autorità hanno messo a disposizione una pattuglia della polizia municipale 3 volte a settimana al fine di monitorare la situazione.

Purtroppo il provvedimento assunto non è bastato:  dal 2016 ad oggi il numero di spacciatori presenti sulle strade del quartiere è notevolmente aumentato.

Quotidianamente, bande di pusher girano liberi, a piedi e in bicicletta, dalle prime ore del pomeriggio fino a notte inoltrata occupando parchi  e marciapiedi e bloccando il libero flusso pedonale talvolta con atteggiamenti prepotenti e arroganti.

Nell’arco di questo anno, sono avvenuti episodi alquanto gravi fra i quali:

–  Aprile: una bambina si è punta di con una siringa  mentre stava giocando nel parco della scuola elementare “San Leonardo” di via Milano.

– Aprile: due persone rientrando a casa sono state circondate ed insultate da alcuni spacciatori in bicicletta che hanno loro impedito l’accesso al garage. Allontanatisi repentinamente sono stati inseguiti per qualche centinaio di metri e solo dopo diverso tempo sono riusciti a rientrare a casa.

– Luglio: una residente , con problemi di deambulazione , costretta a camminare con girello o bastone, esce di casa per recarsi a fare la spesa al più vicino negozio. Camminando sul marciapiede viene accostata da uno dei tanti spacciatori e senza nessun motivo viene insultata con parole pesanti e minacciata di essere buttata a terra qualora ripassasse di lì. Da quel giorno la residente riferisce di essere costretta ad uscire accompagnata da un taxi o chiedendo un passaggio in auto a qualche familiare.

– Luglio/Agosto: due residenti sono stati minacciati e accerchiati da un gruppo di spacciatori con frasi e minacce intimidatorie.

– Agosto: un residente uscendo di casa per una passeggiata vede un’ auto ferma con a bordo una ragazza che viene avvicinata da un pusher per  venderle sostanze stupefacenti. Il ragazzo straniero, infastidito dalla presenza del residente, si avvicina prima insultandolo con frasi scurrili e poi passando all’azione allungando le mani. Il residente sotto shock chiama tempestivamente le forze dell’ordine che si presentano circa mezz’ora dopo l’accaduto senza riuscire a fermare il pusher, peraltro già noto alle forze dell’ordine.

– Settembre: un commerciante viene circondato da alcuni pusher extracomunitari che vogliono convincerlo ad acquistare stupefacenti.

– Novembre: il fatto più grave. Un ragazzo nigeriano che faceva lo spacciatore all’angolo della strada di via Gobetti è stato ucciso da un cliente che tentava di rubargli un sacchetto di marijuana.

– Furti di biciclette, colluttazioni e risse tra bande sono all’ordine del giorno nel quartiere.

– Imprenditori e titolari di esercizi commerciali  del quartiere, soprattutto quando abbassano le saracinesche per tornare a casa la sera, sono spaventati dal poter essere vittime di scippi, furti o ritorsioni da parte di questi delinquenti che stazionano in punti fissi tutto il giorno.

La stampa locale e on-line, da giugno 2016, ha dato risalto a questa angosciosa situazione.

Si sono susseguiti numerosi articoli arrivando a creare una vera e propria “mappa dello spaccio”.  Diversi sono i presidi fissi agli incroci: ma il loro ritrovo abituale avviene nel parco di via Verona che attualmente resta in stato di totale degrado, con rifiuti vari e bottiglie di alcolici sparse a terra.

Grazie alla pagina Facebook “San Leonardo che cammina”, i residenti sono stati invitati a uscire in gruppi e vincere la paura che delinquenti e spacciatori incutono nelle ore notturne.

Per quanto ci consta, riteniamo che i fatti sopra citati siano già a conoscenza della Procura della Repubblica.

Questa situazione critica e pericolosa per l’incolumità dei cittadini richiede un intervento immediato da parte delle istituzioni.

Per questo i firmatari, e tutti i residenti del quartiere San Leonardo che amano il proprio quartiere, chiedono che intervengano,in modo coordinato, tutti gli organismi competenti in materia, con le iniziative e gli interventi ritenuti più opportuni e, tra gli altri:

  • Installazione di telecamere in tutti i siti sui quali si appostano, da oltre un anno, gli spacciatori, come da mappa già consegnata all’Assessore Casa per il tramite del Consiglio Cittadini Volontari (CCV)
  • il ripristino delle postazioni fisse di polizia (gabbiotti della polizia municipale) di via Trento n.65 e strada Garibaldi n.75 soprattutto nelle ore serali
  • riprendere le attività dei poliziotti di quartiere
  • controlli quotidiani da parte della Polizia Municipale sugli appartamenti in cui alloggiano questi delinquenti per verificare la regolarità del loro insediamento
  • vigilanza serale e notturna continuativa, integrata e coordinata da parte di Polizia di Stato, Carabinieri e Militari.

Certi di una Suo pronto intervento, i firmatari restano a Sua disposizione nella persona del primo firmatario Sig.Ferrari Andrea.

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1 commento

  1. Credo sia corretto specificare che l esposto non ha riferimenti ai fatti citati nell articolo relativi a Digos e Casapound. L esposto, come indicato nello stesso, è stato sottoscritto da alcuni degli abitanti del San Leonardo, che amano questo quartiere e hanno denunciato da tempo la situazione di degrado ed illegalità.

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