Maxi inchiesta Venus, via al processo per 42 imputati

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Gianluca Uccelli, Stefano Beltrame, Giorgio Puliti, Sfefka Stefanofa, Eugenio Maresca, Alvaro Alviti, Atalla Ashraf Abdellaziz, Ali Yassine, Al Dory Ali e Al Dory Muhammad, Adratik Hanija, Pietro Gandolfo, Piergiorgio Petrella, Vincenzo Morini, , Edoardo Rossi, Kais Trabelsi, Salvatore Metrangolo, Emil Tonelli, Ugo e Mauro Sertorelli Pizzatti, Fausto Montagna, Orazio Cellamare, Flavio Certo, Albert Guza, Roberto Giacomazzi, Luisa Ferrari, Lyubov Sezemina, Roberto Donelli, Gian Pietro Maccari, Ermanno Lasagni, Giuliano Oliverio, Enrico Morini : per loro l’accusa è di favoreggiamento della prostituzione.

Poi i poliziotti (oggi in pensione) Antonio Ciotta e Francesco Reda: per loro le accuse sono, a vario titolo, favoreggiamento della prostituzione, falsità ideologica, calunnia, concussione.

Estorsione e favoreggiamento della prostituzione sono invece i reati contestati ai due fratelli, avvocati, Antonio e Serena Dimichele.

Per Angelo Di Maggio, l’accusa è di aver falsificato un permesso di soggiorno, rivelazione di segreti d’ufficio e concussione, solo concussione invece per Ugo Crescini, carabiniere.

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Con questa sfilza di imputati, quarantadue, legali e accuse si è aperto giovedì mattina il processo per la maxi inchiesta Venus, che nel 2012 scoperchiò un calderone di prostituzione e favori tra nightclub e presunti circoli privati di Parma.

Sei anni, dal 2006 allo boom, di sesso a poco prezzo, appuntamenti della perversione vestiti da cocktail. Tanti i locali nel mirino, sparsi tra Parma e Colorno, lungo la via della notte: Castorina Birichina, Coccinella – Bataclan, Diana Park/Garden Club, Quasar, Bodegon, Bucarest La Notte, Aeroflot 2, Can Am.

Settanta gli indagati, 26 gli arresti. Le posizioni più rilevanti nel giro d’affari illeciti sono state definite con rito abbreviati e patteggiamenti al termine dell’inchiesta.

Per gli appartenenti alle forze dell’ordine l’accusa è di aver abusato della propria posizione: una serata, due, tre omaggio al posto della denuncia. I due legali, avrebbero favorito l’affiliazione dello Csen, Centro Sportivo Educativo Nazionale di Via Anedda, e poi minacciato i gestori di denunciarne la reale essenza, tacendo in cambio di denaro.
Gli altri imputati, reperivano le ragazze, gestivano i clienti.

Alcuni di loro, tenteranno la strada del patteggiamento. La maxi udienza, avviatasi stamattina davanti al giudice Fiorentini, pm Lucia Russo e Paola Dalmonte, è stata rinviata al marzo 2017.

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