Post partita di lacrime e rabbia, Ferrari & Lucarelli: “Indegni e poca roba. Siamo questi, troveremo un progetto tecnico per ripartire”

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Le parole che non vorresti mai sentire. Ma anche le parole di speranza e futuro. Sono quelle di Marco Ferrari, Vice Presidente del Parma Calcio, e di Alessandro Lucarelli, capitano della squadra.

E’ toccato a loro salire in sala stampa al termine della sconfitta patita contro l’Ancona. E’ toccato a loro ammettere che così non va bene, che il Parma non è una squadra, che lo spettacolo offerto è ignobile e vergognoso. Chiedere scusa.

Parole che fanno male. A loro come ai tifosi. Parole dure. Dalle quali tutta la squadra dovrà ripartire per dimostrare che il Parma saessere altro.
marco-ferrari-26-11-2016-ancona-parma-750×330“Innanzitutto dobbiamo chiedere scusa a tutti i nostri tifosi e ringraziare Stefano Morrone per l’entusiasmo che ha messo.

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“E’ evidente che questo Parma non funziona. Ci siamo illusi per troppo tempo di non essere questi. Invece, purtroppo, siamo questi. Siamo poca cosa.
Stiamo lavorando a un nuovo progetto tecnico e i giocatori non potranno che accettarlo. Sappiamo che a Parma si sta molto bene, ma solo chi dimostrerà tutti i giorni la voglia e la capacità di stare a Parma rimarrà nel gruppo. Non dobbiamo più guardare la classifica.

Abbiamo il solo obiettivo di ripartire e di diventare una squadra di calcio, perchè non lo siamo mai stati. Dobbiamo diventare una squadra che gioca, diverte e fa venire i tifosi allo stadio, che li sappia coinvolgere in modo molto diverso rispetto agli ultimi mesi. Quando fai queste cose, si può sperare di raggiungere anche qualche risultato. Ogni sabato, finora, speravamo ci fosse una motivazione per quanto vedevamo. Sono state sbagliate tante tante cose, in questi mesi, e dobbiamo ripartire. Cambiando il modo di vivere una squadra. Capendo anche cos’è questo campionato. Probabilmente non l’abbiamo mai fatto.

Allenatori in tribuna? I nomi fanno parte del vostro mestiere di giornalista. L’allenatore il Parma lo sceglierà solo dopo aver scelto il direttore sportivo. Questa proprietà opererà ancora con il principio di delega all’area tecnica. Non abbiamo né la presunzione e neppure la volontà di entrare nel dettaglio tecnico. La partita di oggi è la sintesi perfetta degli ultimi cinque mesi. Le cose sono andate molto molto male. Problemi atletici, mentali, tecnici e di costruzione della gara. E’ stato un cocktail perfetto al contrario. Il profilo del nuovo allenatore dipenderà molto da come vorrà impostare il lavoro il nuovo ds. Qui c’è da ricostruire un progetto. Potevamo aspettare giugno, invece abbiamo deciso di intervenire prima. Le condizioni per andare avanti in modo soddisfacente non c’erano. Palmieri come ds è uno dei profili che stiamo valutando. Non ci prenderemo settimane per deciderlo, ma alcuni giorni”.

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ALESSANDRO LUCARELLI – “Bisogna guardare in faccia la realtà e prenderci le responsabilità per quello che siamo oggi.

Siamo una squadra in difficoltà, c’è poco da dire. E’ inutile star qui a commentare la gara. Non serve a niente. Dobbiamo solo pensare a lavorare. In silenzio. Chiediamo scusa ai nostri tifosi, perché fino a oggi abbiamo fatto vedere loro uno spettacolo indegno. Non ho altro da aggiungere.

Sotto l’aspetto dell’impegno, non mi sento di rimproverare niente ai miei compagni. Magari ci fossero stati, in questo gruppo, dei figli di puttana. Li avrei attaccati al muro. Qui, invece, sono tutti bravi ragazzi. Dobbiamo venirne fuori il prima possibile. Ringrazio Morrone per quanto ha fatto in questi tre giorni. Stefano ha toccato le corde giuste e ci ha messo tanto cuore. Ci dispiace per non avergli dato una soddisfazione.

Dobbiamo ripartire da zero. Dobbiamo diventare una squadra. Dall’inizio dell’anno non lo siamo mai stati. Le problematiche c’erano, ci sono sempre state. Abbiamo cercato di andare sopra ai limiti di questa squadra e ai difetti del mercato, di quando è stata allestita. In campo, però, ci andiamo noi.

Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Oggi non stiamo rendendo per quanto che questa piazza merita. Dobbiamo metterci tanta voglia per ripartire.
Il lancio lungo lo abbiamo cercato soprattutto nel finale, quando c’era la frenesia di recuperare il risultato. Per il resto abbiamo cercato di giocare, malgrado il campo non lo permettesse. Al di là del nuovo allenatore che verrà, in questo momento dobbiamo innanzitutto ritrovare un’organizzazione di gioco, certezze che oggi non abbiamo. Non ci vuole uno psicologo, ma una persona che ci dia un’identità e che ci faccia diventare squadra. Noi non ci tiriamo indietro, lottiamo e diamo tutto. Però siamo in difficoltà. Chiunque arriva deve darci una mano per ripartire”.

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