Statali, ecco le novità per il 2017

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Non c’è ancora l’atteso sblocco dell’aumento degli stipendi pubblici, ma per i dipendenti della Pubblica Amministrazione il 2017 sarà comunque un anno di cambiamento della vita lavorativa, dopo l’entrata in vigore della riforma Madia che interesserà varie sfere, come le visite fiscali.

Per i lavoratori statali l’anno che inizia a breve sarà quello delle novità: entro febbraio, infatti, diventeranno operative le modifiche introdotte con la riforma della Pubblica Amministrazione che porta il nome del ministro Madia e con il nuovo testo unico del Pubblico Impiego, che trasformeranno (in bene, secondo le intenzioni) il profilo lavorativo degli statali, a cominciare dalle discusse nuove norme sui licenziamenti.

Meno privilegi, stipendi ancora bloccati. Un importante ambito di intervento è infatti quello di eliminare cosiddetti “privilegi” passati dei dipendenti pubblici, che si traduce in un automatismo differente anche per i controlli fiscali, soprattutto in caso di malattia o di assenze ritenute “rischiose” e “strategiche” (ovvero, quelle fatte di venerdì o nei giorni che precedono i festivi). C’è invece ancora da attendere sul fronte del rinnovo della contrattazione sugli stipendi, attesa ormai che si prolunga vanamente da oltre sette anni.

Cambiano i controlli. Bisogna in realtà anche scoprire se cambierà qualcosa dal punto di vista pratico per i controlli, che rappresentano spesso un elemento di criticità del sistema. Grazie al portale Guida Fisco, vero e proprio supporto telematico per tutte le questioni legate al fisco a 360°, possiamo avere informazioni sui nuovi orari di visita fiscale che scatteranno dal 2017: l’Inps infatti ha chiarito le modalità e il diritto del datore di lavoro di attivare la procedura nei confronti dei lavoratori che dichiarano uno stato di malattia, che dal prossimo anno potrà anche essere richiesta attraverso i servizi online messi a disposizione dall’Istituto.

Gli orari delle visite fiscali 2017. In dettaglio, i nuovi orari delle visite fiscali per i dipendenti pubblici – vale a dire Statali, Insegnanti, Militari e Forze dell’Ordine, Asl ed Enti Locali – sono dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 15 alle ore 18, 7 giorni su 7 inclusi sabato, domenica, festivi e prefestivi, compresi il Natale, Capodanno, Pasqua, Ogni Santi, feste patronali e così via. Differente la situazione per i lavoratori privati assenti per malattia Inps, che invece dovranno mostrare reperibilità nella fascia oraria che va dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, anche in questo caso anche durante i giorni non lavorativi e festivi.

Attenzione all’indirizzo (e al citofono!). In entrambi i casi, comunque, resta fondamentale l’indicazione corretta del domicilio o di altro indirizzo comunicato al momento della dichiarazione dell’inizio malattia; proprio di recente il Tar di Catanzaro ha rigettato il ricorso di un dipendente nei confronti dell’azienda che ha attivato il decadimento del trattamento economico dopo che lo stesso si era reso irreperibile a tre visite di controllo. Nello specifico, il medico inviato per la visita fiscale non è riuscito a  individuarne il domicilio a causa di cattive (o assenti) indicazioni sul citofono; il lavoratore ha mosso diverse giustificazioni, dicendosi inoltre all’oscuro dei disagi al citofono, ma sono valse a nulla, perché il Tar ha confermato la decadenza del trattamento economico per il periodo di malattia. In particolare, nelle motivazioni si legge che “il lavoratore ha l’obbligo di eliminare difficoltà di ordine pratico, che potrebbero impedire al medico di accedere al luogo in cui si trova, debitamente indicato a cura del lavoratore”.

Niente controlli nelle zone terremotate. Non ci dovrebbero essere problemi, invece, per i lavoratori residenti nelle zone colpite dal terremoto, e dunque di province specifiche delle regioni Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio: l’Inps, infatti, ha comunicato la sospensione degli accertamenti domiciliari disposti d’ufficio per i casi di malattia, modificando la procedura automatizzata per escludere gli accertamenti d’ufficio nelle aree interessate. Ovviamente, specifica l’Istituto, in caso di visita di accertamento medico legale richiesta dal datore di lavoro si farà necessariamente riferimento all’indirizzo fornito dal lavoratore nel certificato medico: questo significa che i lavoratori costretti a risiedere temporaneamente in alloggi diversi dal proprio domicilio dovranno fornire indicazioni utili ai fini della reperibilità.

 

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