Minotti e Apolloni: “Mea culpa, ma nessuna tragedia”

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Una lunga attesa in sala stampa, fatta di domande, dubbi, pensieri. Esoneri nell’aria? Ritiro forzato? Cosa sarà dopo un 4-1 in casa?

I dubbi li dipana Lorenzo Minotti, direttore dell’area tecnica, poco dopo le 19. Viso teso, parole chiare, che si rincorrono senza sovrapporsi.

Nessuna punizione. Nessuno caccia nessuno, nessun ritiro nessun massacro. Nessuna scusa.

“E’ difficile fare un’analisi di questa partita, perchè soprattutto nella prima parte mi è sembrato di vedere una buona squadra. che aveva impattato bene con la partita ed era passata in vantaggio meritatamente. Poi, purtroppo, siamo incappati in alcune disattenzioni e in alcuni errori evidenti che abbiamo pagato carissimo. Nel secondo tempo la squadra è entrata con il piglio giusto, abbiamo avuto anche l’occasione per il 2-2, ma poi abbiamo subito in contropiede il terzo gol” – inizia.

“Lì abbiamo accusato il colpo. Nel cercare di recuperare la gara, lo abbiamo fatto con le idee annebbiate, giocando un’azione noi e una loro. Sono venuto a parlare io al posto dei giocatori, perchè oggi sono molto amareggiati e hanno accusato molto il colpo. Credo che sia comprensibile. E’ stata una partita che nessuno di noi si aspettava potesse avere un epilogo del genere, Facciam i complimenti al Padova che è una squadra forte. Credo che nel calcio ci possano anche stare le sconfitte. Noi dobbiamo cercare di analizzare, come sempre, le cose che abbiamo sbagliato, certi errori e certi atteggiamenti nel corso delle gare. Non penso che al momento adotteremo provvedimenti nei confronti dei giocatori. Faremo, come tutte le settimane, un’analisi, cercando di metterci alle spalle questa sconfitta e di guardare avanti, alla partita di Ancona, preparandola al meglio.

Fondamentalmente non crediamo nei ritiri. La squadra stasera, peraltro, non mi è sembrata svogliata. Purtroppo, ancora non riusciamo a essere liberi dal punto di vista mentale, a mettere in campo le nostre qualità e quanto prepariamo in settimana. Non dobbiamo farne un dramma, una sconfitta può arrivare. La classifica è chiara. Non usciamo ridimensionati. Sappiamo, però, che questo è un campionato difficile, dove regna il totale equilibrio. Gli alti e i bassi possono succedere. Gli scontri diretti si possono vincere oppure perdere. L’unica cosa che dobbiamo analizzare è il motivo di tre sconfitte casalinghe. Il Tardini dovrebbe essere la nostra forza, invece qui, in casa nostra, non riusciamo a esprimere le nostre potenzialità. Perdere così, con quattro gol, è un episodio. La squadra deve migliorare, lo sappiamo tutti. Tutti dobbiamo renderci conto che la Lega Pro è una realtà complicata. Sono convinto che questa è una squadra forte e che alla lunga emergeranno i suoi veri valori. Cerco di vedere gli aspetti positivi, anche se so bene che c’è tanto da lavorare. Dobbiamo essere tutti uniti. Dobbiamo migliorare sotto alcuni aspetti. Possiamo fare qualcosa di diverso. Ne siamo consapevoli, prendendone atto. Abbiamo ancora un mese di partite sino alla sosta invernale di campionato. Facciamo più punti possibili, poi vedremo dove saremo.

Il problema più grosso è mettersi alle spalle uno schiaffo che fa male. Facciamo tutti il mea culpa. Dobbiamo essere consapevoli che questo è un campionato difficile ed equilibrato. Ogni domenica dovremo conquistarci un pezzo di classifica, un pezzo di questo campionato. La nostra è una tifoseria fantastica. Oggi ha tifato per tutti i 90′ e solo alla fine ha intonato qualche coro come ‘Andate a lavorare’. Lo accettiamo. Chiaramente ci pesa e non ci farà dormire qualche notte, ma non ci deve abbattere e togliere certezze. Paradossalmente da questa gara emergono anche tanti segnali positivi, come le prestazioni di alcuni giovani come Simonetti o Saporetti. Bisogna guardare anche un po’ più in là. E’ dura da mandare giù, ma questa è la conferma del fatto che ci sarà da soffrire se vogliamo vincere il campionato. Un giocatore possa avere dei momenti di forma migliori e peggiori. Si può giocare o non giocare, ma queste sono scelte che fanno parte del lavoro quotidiano. Scavone, per esempio, oggi ha avuto un turno di riposo. Non ho niente da rimproverare a nessuno”.

Via Minotti, tocca all’ex collega di reparto, Apolloni.

“Oggi la differenza l’ha fatta chi ha segnato e chi no. Abbiamo giocato bene nella prima parte della gara, mettendo il Padova in difficoltà, ma non abbiamo sfruttato tutte le occasioni. Negli spogliatoi c’era amarezza e insoddisfazione per il risultato così pesante. Abbiamo girato bene il pallone all’inizio, ma non abbiamo visto il nostro lavoro concretizzato. Abbiamo commesso errori, gli avversari ne hanno approfittato. La solidità difensiva è venuta a mancare. Ne prendo atto. Può capitare. Non è una giustificazione. Dobbiamo lavorare per limitare gli errori. Bisogna mettere da parte la delusione e l’amarezza per questa battuta d’arresto, che ormai non si può più recuperare. Dobbiamo metterla da parte tutti noi e anche i tifosi. Sapendo che lavoreremo per migliorare. Il cambio di Giorgino è stata una scelta tecnica.

A inizio ripresa ho inserito Miglietta, che ha più qualità in manovra e costruzione e meno in interdizione. Ho schierato Simonetti dal primo minuto, perchè l’ho visto bene in settimana. Così come Evacuo e Calaiò insieme. Hanno già giocato insieme e in settimana erano migliorati nell’intesa. Stasera abbiamo creato, ma non realizzato. Le nostre occasioni le abbiamo costruite. Non era mai accaduto che la difesa facesse così tanto fatica ? Lo catalogo come un atto di generosità da parte dei giocatori che si propongono e vanno in pressione. Se veniamo infilati, però, non è colpa solo del reparto difensivo”.

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