Duplice rapina: arrestato nigeriano in Italia per “motivi umanitari”

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Residente nella provincia grazie ad un permesso per “motivi umanitari”, gravato da numerosi precedenti per ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio: questo l’identikit di un cittadino nigeriano, Ehiabi Carlos Banabas, nigeriano, classe 1986, arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Parma con l’accusa di rapina pluriaggravata.

LA PRIMA RAPINA – Ehiabi, già noto alle forze di polizia per spaccio, ha “cambiato sponda criminale” lo scorso giugno. Il primo colpo, la sera del 14 quando ha aggredito, picchiato e minacciato con una pistola un 29enne, davanti alle poste di Via Pastrengo, poco prima della mezzanotte.

Il 29enne, mentre faceva bancomat, ha notato un cittadino di colore aggirarsi intorno all’auto: quando ha tentato di salirvi il nigeriano lo ha aggredito con pugni e calci, facendosi consegnare il denaro che aveva in tasca (15euro) e pretendendo, pistola puntata alla pancia, un altro bancomat da cento euro, facendosi consegnare il denaro. Poi era fuggito a piedi, facendo perdere le proprie tracce: per la vittima, 8 giorni di prognosi.

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 LA SECONDA, “MANCATA” – Il 23 giugno, a cavallo del mezzogiorno, Ehiabi aveva intimato, pistola alla mano, a una cassiera del negozio di surgelati Picard, in Via Spezia, di consegnargli l’incasso. La donna aveva gridato, in concomitanza dell’ingresso di un cliente, mettendolo in fuga. Inseguito dalle volanti, Ehiabi è stato fermato dopo una fuga tra giardini privati e condomini: in testa un capellino con la visiera, nello zaino una sciarpa usata per occultarsi il viso, nella cintola la pistola a tamburo, rivelatasi poi caricata a salve.

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Riconosciuto dalla cassiera del Picard, per il nigeriano si sono aperte le porte del carcere già il 23 giugno con l’accusa di rapina pluriaggravata. In questi giorni, in Via Burla gli è stata notificata l’imputazione di rapina pluriaggravata e lesioni aggravate per l’aggressione del 14 giugno davanti alle poste: la vittima l’ha riconosciuto senza ombra di dubbio da alcuni fascicoli fotografici.

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